LA DATA

28 settembre 2005

Quel giorno segnò l’inizio del processo per il crac Parmalat, il più grande scandalo di bancarotta fraudolenta e aggiotaggio perpetrato da una società privata in Europa. Nonostante il processo sia del 2005, le difficoltà finanziarie erano già presenti fin dall’inizio degli anni Novanta: abilmente nascoste, emersero in tutta la loro drammaticità solo nel 2003, quando la Consob controllò i bilanci e scoprì che, pur dichiarando ben quattro miliardi di pronta liquidità, l’azienda non era in grado di rimborsare nemmeno 150 milioni di euro. Il buco lasciato dalla società, mascherato dal falso in bilancio, si aggirava attorno ai quattordici miliardi di euro.

Eppure la Parmalat sembrava un colosso inaffondabile, prima di rivelarsi un Titanic. Fondata nel 1961 da Calisto Tanzi a Collecchio, in provincia di Parma, grazie alla grande richiesta di latte UHT degli anni Settanta si impose prima a livello italiano e poi in Europa. Negli anni Novanta, in seguito alla quotazione in Borsa, Parmalat cominciò una serie d’importanti acquisizioni in tutto il mondo. Tra queste, la società calcistica A.C.Parma, Odeon Tv e il gruppo di villaggi Parma Tours. Società e aziende che subirono contraccolpi pesantissimi dal crac.

Il fallimento fu un colpo durissimo per migliaia di risparmiatori: i piccoli azionisti hanno perso tutto il loro patrimonio. I risparmiatori, circa 130.000, che avevano investito in bond dell’azienda, spacciati da molte banche come investimenti dal rendimento sicuro, furono risarciti solo in parte, dopo molte peripezie.

Con l’accusa di bancarotta fraudolenta, fu rinviato a giudizio e in seguito condannato a diciotto anni di reclusione il patron della Parmalat, Calisto Tanzi, nonché numerosi suoi collaboratori tra dirigenti, revisori dei conti e sindaci.

Grazie al cosiddetto decreto “salva-imprese”, Parmalat fu salvata dal fallimento e la sua direzione fu affidata all’amministrazione straordinaria speciale di Enrico Bondi, che ha risanato parzialmente i conti. Dal 15 luglio 2011 è controllata dal Gruppo francese Lactalis (87, 7% delle azioni). Lavorano in Parmalat oltre 27.000 persone tra Europa, le Americhe, Africa e Australia. Il Gruppo ha una presenza diretta in 24 Paesi e conta 92 siti produttivi e un fatturato di 6,4 miliardi (dati 2016).

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