L’uragano Katrina che devastò il 29 agosto 2005 la costa sud-est degli Stati Uniti è tristemente famoso per essere stato uno fra i più letali della storia americana. Morirono in pochi giorni più di 1.800 persone, in decine di migliaia furono costretti a fuggire dalle proprie case e buona parte di loro non ci è mai più tornata. È stato stimato che il passaggio di Katrina abbia arrecato un danno economico di oltre 108 miliardi di dollari.
L’uragano tropicale si era formato sopra le Bahamas il 23 agosto 2005, ed aveva attraversato il sud della Florida a 135 miglia dalla costa come moderato uragano di categoria 1, causando inizialmente alcuni morti ed allagamenti in quei luoghi prima di prendere forza sempre più rapidamente nel Golfo del Messico fino a divenire uno dei più devastanti cicloni mai registrati in mare.
La città più colpita fu New Orleans, in Louisiana, dove la protezione degli argini si rivelò catastroficamente inutile, anche a causa della sua posizione parzialmente al di sotto del livello del mare e sulle rive del lago Pontchartrain. La città già prima della devastante tempesta era tra le città più povere degli Stati Uniti, con circa il 70% di afroamericani e con il 38% della popolazione sotto la soglia di indigenza.
Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre buona parte della città finì sott’acqua e almeno 400mila persone – praticamente l’intera popolazione della città – furono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Purtroppo molti cittadini non avevano valide alternative e così oltre centomila persone che non avevano un mezzo per spostarsi furono costrette a cercare un rifugio in un enorme stadio trasformato all’ultimo momento in un campo per sfollati.
L’uragano Katrina ha drammaticamente segnato la recente storia dei neri americani. Gli enormi danni subìti dalla comunità nera e l’impalpabile interesse che connotò l’azione del governo federale, reso esplicito anche dal fatto che l’allora presidente George W. Bush restò in vacanza nei primi giorni di emergenza, diedero voce alle critiche della comunità nera nei confronti della classe dirigente americana.
