Il 29 dicembre 1896, nasce a Camargo, nel Messico settentrionale, il pittore e muralista messicano David Alfaro Siqueiros, uno dei massimi esponenti del “realismo sociale” e autore dei celeberrimi murales dedicati alle vicende storiche del Messico.
Oltre che un talentuoso artista, Siqueiros fu anche un prolifico teorico dell’arte, che alternava gli studi e la pittura all’attivismo politico, segnato dalla militanza comunista. La storia lo ricorda anche per essersi messo a capo di un commando che nella notte tra il 23 e il 24 maggio 1940, assalì la villa di Lev Trotskij, in esilio in Messico, con l’obiettivo di assassinarlo. L’attentato però fallì e Trotskij fu ucciso pochi mesi dopo da Ramón Mercader, un agente segreto spagnolo, naturalizzato sovietico
Come pittore, Siquerios apparteneva alla numerosa schiera degli autori di murales messicani attivi a quel tempo, tra i quali Diego Rivera, José Clemente Orozco e Rufino Tamayo. La sua arte prendeva ispirazione dalla Rivoluzione messicana, uno dei periodi più violenti e della storia del Paese latinoamericano, durante il quale varie fazioni, politiche e sociali, si scontravano senza esclusione di colpi.
Dal 1919 al 1922 viaggiò in Belgio, Francia, Italia e Spagna, dove approfondì le proprie conoscenze artistiche attraverso lo studio dei classici. Tuttavia, tutta la sua vita artistica fu improntata alla promozione internazionale dei murales, negli Stati Uniti, in Sud America, a Cuba, in Europa e in Unione Sovietica.
Una delle sue opere più importanti e famose è Ejercicio Plástico, che l’artista dipinse durante un suo soggiorno in Argentina.