LA DATA

3 giugno 1944

Bruno Buozzi a Roma nel 1924

La firma la misero materialmente il 9 giugno 1944, ma si decise di datarla 3 giugno, giorno in cui colui che maggiormente aveva lavorato fino a quel momento all’accordo venne portato via dai tedeschi, rinchiuso nella famigerata prigione di via Tasso, a Roma, e poi trucidato insieme ad altri prigionieri. Fu dunque in omaggio al sindacalista socialista Bruno Buozzi, che durante il ventennio fascista aveva tenuto in vita lo spirito sindacale, la datazione con cui è passato alla storia il cosiddetto Patto di Roma, con il quale nasceva la Cgil (Confederazione generale italiana del lavoro).

A firmare il patto furono Giuseppe Di Vittori per il Pci (che divenne anche il segretario generale fino al 1957), Achille Grandi per la Dc, Emilio Canevari per il Psi, in sostituzione di Buozzi.

Prima del ventennio fascista c’era stata la Confederazione generale del lavoro (Cgdl), nata a Milano nel 1906 per iniziativa delle Camere del Lavoro e delle federazioni sindacali in ambiente socialista. La Cgil metteva invece insieme, a livello nazionale, tutte le anime politiche, compresa quella cattolica, accomunate dalla lotta antifascista. Fino al 1948 rimase il sindacato unitario poi, dopo l’attentato a Togliatti, ci fu la scissione della Cisl e, nel 1950, quella della Uil.

La storia ultrasessantennale della Cgil è ricca di battaglie a favore dei lavoratori e, talvolta, anche di sconfitte come l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Attualmente è Susanna Camusso la segretaria generale della Cgil, prima donna a ricoprire questo ruolo nel maggiore sindacato italiano.

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