LA DATA

5 novembre 1935

Oggi mancano 56 giorni alla fine dell’anno e si ricordano ben 25 tra santi e sante. Per non far torto a nessuno, ne scegliamo uno: santa Bertilla di Chelles che fu francese e badessa. Domanda: perché sottolineare che fu francese? Risposta: per fare un dispetto a Salvini che spesso ci rifila l’idea balorda che sarebbe bello andare a scazzottare con i cugini d’Oltralpe. A lui sta sulle scatole Macron. A noi certi altri loschi politici dell’Est Europa. Bertilla fu comunque una monaca colombaniana nell’abbazia di Notre – Dame del Jouarre di cui divenne anche badessa.

Detto questo, il 5 novembre del 1935, ben 83 anni fa, fu pubblicato e commercializzato, per la prima volta, dalla Parker Brothers, un gioco ideato qualche lustro prima da una signora americana, Elizabeth Magie (si pronuncia “McGee”): era il Monopoli, vale a dire Vicolo Stretto e Vicolo Corto, che ottenne immediatamente un successo mondiale e che, negli anni successivi, avrebbe riempito intere giornate di diverse generazioni di ragazze e ragazzi. Chiusi nelle loro camere, impazzivano per acquistare, vendere e comperare, alberghi, pensioni e pezzi di terra al solo scopo di diventare capitalisti. Il gioco prende il nome dal concetto economico di monopolio, ovvero il dominio del mercato da parte di un singolo venditore. È stato concesso in licenza a più di 103 Paesi e stampato in trentasette lingue.

La storia di chi sia l’inventore è piuttosto complessa. Per anni si disse fosse stato un tal Charles B. Darrow, ingegnere disoccupato, che nel 1934 lo propose alla casa editrice Parker Brothers, ma che venne rifiutato. Così Darrow se lo produsse da solo, mettendolo in vendita in un grande magazzino di Philadelfia. Il successo immediato obbligò la Parker Brothers a cambiare idea. In realtà le cose andarono diversamente. Darrow non aveva proposto una cosa di sua invenzione, bensì un gioco presente da anni nelle case americane, il cui meccanismo di base era stato ideato nel 1903 da Elizabeth Magie, appunto (seguace dell’economista Henry George), che lo aveva originariamente chiamato The Landlord’s Game, concepito peraltro come uno strumento didattico per insegnare la teoria dell’imposta unica.

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