Il 4 ottobre del 2006 viene registrato il dominio wikileaks.org. All’inizio pochi si accorgono di WikiLeaks (in italiano “fuga di notizie”), la sua prima pubblicazione su internet è del dicembre 2006, si tratta di un documento che dimostra l’esistenza di un complotto per assassinare membri del governo somalo, a firma dello sceicco Hassan Dahir.
Ma cos’è WikiLeaks, come funziona e quali sono i suoi scopi? È un’organizzazione senza fini di lucro alla quale chiunque può inviare in modo anonimo, grazie a un contenitore protetto da un potente sistema di cifratura, documenti che facciano conoscere «comportamenti non etici di governi e aziende» che altrimenti rimarrebbero nascosti; il suo scopo è metterne al corrente i cittadini di tutto il mondo, salvaguardando così la democrazia.
WikiLeaks dichiara di verificare l’autenticità del materiale prima della divulgazione e di preservare l’anonimato degli informatori; i suoi detrattori l’accusano invece di rivelare notizie e nominativi, violando la privacy e arrivando a mettere a repentaglio la vita di molte persone.
Di certo le sue rivelazioni sembrano trasportarci direttamente in un romanzo di John le Carré.
È nel 2007, con l’uso del software di anonimato Tor, che Wikileaks diventa sempre più nota grazie all’intercettazione di milioni di conversazioni all’insaputa degli interessati. Da allora sono stati moltissimi i materiali pubblicati, spesso suscitando forte clamore: da rivelazioni sulla guerra Usa in Afghanistan, ai metodi di “gestione” del Campo di prigionia di Guantanamo, ai commenti di diplomatici USA sul comportamento dei capi di stato europei; nel 2010 pubblica quasi mezzo milione di documenti, relativi soprattutto alle guerre degli USA, l’amministrazione di Barack Obama definisce la fuga di notizie un’attentato alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Nel 2016 WikiLeaks inizia a pubblicare comunicazioni interne dei Democratici e del loro principale candidato alle elezioni presidenziali statunitensi: Hillary Clinton; per questo motivo il Partito Democratico l’accusa di avere complottato con lo staff di Trump e la Russia per danneggiarlo nella competizione elettorale. Nel 2017 WikiLeaks ha iniziato a rendere pubblici una serie di documenti che dimostrano come la CIA abbia usato diverse centinaia di milioni di linee di codice per spiare ogni tipo di apparecchiatura elettronica, inclusi iPhone, Androidi e sistemi operativi come Windows, macOS e Linux.
Il più famoso cofondatore di Wikileaks è l’australiano Julian Assange, dal 2012 vive rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per sfuggire al mandato d’arresto in contumacia e alla richiesta di estradizione del tribunale di Stoccolma, con l’accusa, ritenuta da molti pretestuosa, di stupro e molestie, reato contestatogli per avere avuto rapporti sessuali non protetti, anche se consenzienti, con due donne.
È di pochi giorni fa la notizia che Assange, a causa del divieto che il governo di Quito gli ha fatto dallo scorso marzo di utilizzare gli strumenti informatici presenti in Ambasciata, ha abbandonato il ruolo di caporedattore di WikiLeaks, ruolo che è ora ricoperto dal giornalista islandese Kristinn Hrafnsson.