LA DATA

5 giugno 1968

Otto colpi di calibro 22. Tre pallottole centrarono il bersaglio, mentre una quarta sfiorò appena la giacca. Così morì il senatore statunitense Robert Francis Kennedy, fratello di John Fitzgerald, anch’egli assassinato con un colpo di pistola.

Robert Kennedy, quella notte del 1968, aveva appena concluso un incontro con i suoi sostenitori all’Ambassador Hotel di Los Angeles. Kennedy era, in quel periodo, impegnato nella campagna elettorale per le primarie del Partito Democratico e proprio in California aveva appena raccolto un’importante vittoria.

Il suo assassino è Sirhan Bishara Sirhan, statunitense ma di origini giordane, condannato dapprima alla pena capitale, poi commutata in ergastolo dopo la decisione della California di non condannare più a morte i detenuti colpevoli. Sirhan si era nascosto nella dispensa della cucina dove Kennedy stava intrattenendosi con l’elettorato. Era rimasto lì fino a che il momento non si era rivelato propizio per compiere l’efferato delitto.

Motivo scatenante era stato il conflitto nel Vicino Oriente: Sirhan dichiarò, infatti, di aver compiuto quel gesto come sostegno al suo Paese, a suo dire, tradito dalle politiche della famiglia Kennedy.

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