Esattamente 200 anni fa a Treviri, nel land tedesco Renania-Palatinato, nasceva Karl Marx, il filosofo, economista e rivoluzionario buttato via con la caduta del muro di Berlino come si fa quando si getta il bambino con l’acqua sporca.
Studiare un po’ i suoi libri – 50 volumi densi e corposi tra i quali spicca Il capitale – sarebbe di grande aiuto in questa stagione disorientata e orrifica, ma la parola “comunismo”, che ha infiammato il cuore di milioni di diseredati per un secolo e mezzo nella speranza di riscattare la propria misera condizione e le umiliazioni a cui venivano e vengono sottoposti, è diventata un tabù impronunciabile anche se quelli che un tempo lui aveva chiamato “proletari” restano tali senza più sapere come sottrarsi a questo destino se non ingorgando i centri commerciali nei giorni di festa.
Nel land dove il filosofo venne al mondo, per festeggiare i due secoli dei suoi natali che appunto proprio oggi si commemorano, qualcuno ha avuto la bizzarra idea di far soldi sfruttando il suo nome e si è ingegnato di battere moneta emettendo una banconota da 0 euro messa in vendita a 3 euro, con un “profitto” tutto finanziario e per nulla basato sullo sfruttamento della forza lavoro durante la produzione.
La banconota priva di valore che raffigura il barbuto volto dell’autore del Manifesto del Partito comunistaè uscita dalla zecca in 5.000 esemplari nel marzo scorso e, come ha spiegato al sito “The Local” l’assessore al turismo della regione circostante Treviri, Hans-Albert Becker, «sta facendo il giro del mondo, dal Sud America all’Australia». Contano di piazzarne 20.000 copie entro oggi vendendole sul loro sito web.
Ma il bigliettone da zero euro non è l’unico gadget messo a punto per sfruttare l’effige del comunismo a fini capitalisti: cimeli e souvenir d’ogni tipo in vendita nelle bancherelle e nei negozi della Renania-Palatinato, tra cui le pacchiane papere di gomma col volto del filosofo.
A Chemnitz, la cittadina che quando c’era ancora il muro nella Germania orientale (RDT) si chiamava Karl-Marx-Stadt, producono una birra con l’etichetta MarxStädter (cittadini di Marx, alla lettera, Marxiani si potrebbe dire traducendo come si direbbe Toscani, Piemontesi o Pugliesi), mentre a Trier si può acquistare il vino Karl Marx, che è ovviamente un “rosso”.
Acquirenti di tutto il mondo, unitevi! Lo spettro del consumismo si aggira per l’Europa e nel mondo intero.