LA DATA

5 maggio 2004

Quel «Campioni del mondo!», gridato tre volte da Nando Martellini è passato alla storia. Il popolarissimo telecronista tra i più amati di tutti i tempi è scomparso il 5 maggio 2004, anni dopo la finale dei mondiali dell’82 tra l’Italia e la Gemania Ovest, l’11 luglio allo stadio Santiago Bernabéu di Madrid.

Aveva retto per tutti i lunghi 90 minuti di gioco, Martellini, con la sua telecronaca asciutta, essenziale, contenuta e mai sopra le righe. Ma al fischio dell’arbitro che incoronava l’Italia, per la terza volta, campione del mondo ha dato sfogo a tutta la sua incontenibile gioia.

La sua voce che gridava «Campioni del mondo» è negli annali dello sport italiano, quanto l’urlo di Tardelli al secondo gol infilato alla Germania, l’esultanza di Pertini alla rete definitiva di Altobelli («Ormai non ci prendono più», disse rivolto alla tribuna), la partita a carte tra Pertini, Zoff, Causio e Bearzot con la coppa del mondo in primo piano sul tavolo, durante il volo di ritorno da Madrid.

Radiocronista sportivo dal 1946, Nando Martellini ha accompagnato con la sua voce generazioni di appassionati di calcio e anche di meno appassionati, è stato commentatore del Giro d’Italia e del Tour de France, sua la telecronaca dei funerali di Luigi Einaudi, nel 1961, e di Papa Giovanni XXIII, nel 63.

E sua è la voce della “partita del secolo”, la semifinale dei Mondiali del 1970, allo stadio Azteca di Città del Messico, vinta dall’Italia sulla Germania per 4 a 3 e ad oggi uno dei più alti momenti di suspense agonistica per gli spettatori. Martellini fu chiamato a sostituire Niccolò Carosio, un’altra celebrità del giornalismo sportivo e commentatore delle partite della Nazionale per oltre trent’anni, che fu costretto a lasciare le telecronache a causa di una battuta razzista all’indirizzo del guardalinee etiope, peraltro poi smentita, durante la terza partita dell’Italia.

Per ironia della sorte, 16 anni dopo, proprio nella capitale Messicana dove aveva raccolto l’eredità di Carosio, ai Mondiali dell’86 Martellini dovette cedere il testimone di commentatore della Nazionale Bruno Pizzul, che lo ha degnamente sostituito fino al 2002.

Senza nulla togliere ai pur bravi telecronisti del calcio contemporaneo, sentire anche solo un frammento della voce di Martellini, come di Carosio o di Pizzul, fa subito Mondiale. Sembra un calcio di altri tempi e forse lo è. L’evento nazional-popolare che ancora oggi unisce lo stivale da nord a sud, come niente altro sa fare, sembrava diverso, più umano e meno divo. Pertini in tribuna con l’irrinunciabile pipa, gli spessi occhiali da vista con le lenti fumé, il sorriso allegro da italiano in gita, parafrasando Paolo Conte, è qualcosa d irripetibile per tutti coloro che quella sera erano incollati agli schermi. O forse eravamo solo più giovani….

Tags