LA DATA

5 settembre 1908

Insieme a Emilio Segrè, Franco Rasetti, Oscar D’Agostino, Bruno Pontecorvo e Ettore Majorana era uno dei “ragazzi di via Panisperna”, i giovanissimi collaboratori di Enrico Fermi presso il Regio Istituto di Fisica dell’Università di Roma, ubicato all’epoca – siamo negli anni Trenta – nel rione Monti, in via Panisperna per l’appunto. Da solo il suo nome (anzi, il solo cognome) è diventato un nome proprio con tanto d’articolo davanti – l’Amaldi – come dire il manuale di fisica per definizione.

Era nato il 5 settembre 1908 in provincia di Piacenza Edoardo Amaldi, uno dei più importanti fisici italiani, docente di lungo corso (ricoprì per oltre quarant’anni la cattedra di Fisica sperimentale all’Università la Sapienza di Roma) dalle straordinarie capacità di divulgatore.

Da giovanissimo (NELLA FOTO è al centro, tra Oscar D’Agostino, Emilio Segrè, Franco Rasetti ed Enrico Fermi) ottenne risultati fondamentali nella fisica del nucleo atomico, coronati nel 1938 dall’assegnazione del premio Nobel al suo maestro, Enrico Fermi. Nella fisica delle particelle, diede fondamentali contributi alla determinazione delle caratteristiche dei costituenti della radiazione cosmica e allo studio degli elementi subatomici della materia, promuovendo la realizzazione dei primi acceleratori di particelle in Italia nel secondo dopoguerra (elettrosincrotrone di Frascati). Oltre alla fisica nucleare e delle particelle, Amaldi apportò avanzati contributi sui fenomeni magnetici, elaborando la teoria dei monopoli magnetici e delle onde gravitazionali.

Fu segretario generale del Centro europeo di ricerche nucleari (CERN) di Ginevra, che aveva contribuito a creare, negli anni 1952-1954, presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei fino alla sua scomparsa nel 1989.

Ma Edoardo Amaldi è stato ed è tuttora “l’Amaldi”, il più diffuso e longevo manuale di fisica per le scuole superiori edito dalla casa editrice Zanichelli che, a questo caso editoriale più unico che raro – ha dedicato una sezione del proprio sito. Qui si scopre, tra l’altro, che Amaldi nel 1947 raccolse l’eredità editoriale di Fermi che, già nel 1924, aveva scritto un testo per le scuole. Quel testo venne riscritto da Edoardo Amaldi con il prezioso contributo della moglie Ginestra, astronoma e divulgatrice scientifica, ed è passato, di edizione in edizione, da una generazione all’altra con l’apporto del figlio della coppia – Ugo, anch’egli fisico – che ha continuato e continua ad aggiornare il manuale “di famiglia”. L’Amaldi si stima sia finito tra le mani di oltre due milioni di studenti.

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