IL NUMERO

56

Il 56% degli italiani ha difficoltà a riconoscere una notizia falsa da una vera. O meglio, ci casca proprio. Così le bufale, in inglese fake news, fanno strage di cervelli e coscienze, nel nostro Paese come nel resto del mondo collegato alla rete. Perché è proprio lì che viaggiano indisturbate, che siano grossolane o costruite ad arte. Al tema, da settimane, vengono dedicati interventi giornalistici, forum, discussioni e finanche programmi politici. Si sfidano a colpi di bufale il Pd e i 5 Stelle, accusandosi l’un l’altro di usare le notizie false per costruire consenso intorno a sé e dissenso intorno agli avversati.

Ma possibile che i lettori, gli assidui frequentatori di social, gli internauti non sappiano distinguere notizie false o distorte, per lo più utilizzate per indurre a cliccare un sito per aumentarne le “visite”?

Pare proprio di no. È vero, dicono gli esperti “fabbricatori” o “cacciatori” di fake news, che a volte sono così ben congegnate da fregare anche il lettore più smaliziato e purtroppo ci sono esempi di giornalisti che, in buona fede, hanno ripreso bufale e le hanno riproposte come vere.

La cifra del 56% è emersa da una ricerca a campione condotta dall’Istituto Eumetra Monterosa di Milano: il 44% degli intervistati afferma di aver notato spesso le fake news (13%) o almeno qualche volta (31%), mentre il resto ha risposto di non averle riscontrate mai (29%), quasi mai (18%) o ammette che è difficile capire quando una notizia è falsa (9% ).

Tuttavia le fake news esistono e vengono diffuse in grande quantità ogni giorno. Il fatto che una parte significativa degli italiani che naviga in rete non se ne accorga e prenda le bufale per vere è preoccupante e dovrebbe stimolare una riflessione seria sul livello di attenzione con cui il lettore medio assorbe tutto quanto gli propone la rete.