LA DATA

6 luglio 1984

Un lungo, abbondante, interminabile minuto. Noodles-De Niro mescola il caffè, ma lo sguardo resterà fisso, per tutto il tempo, sui compagni. Il telefono reclama una risposta: ma qualcuno alzerà la cornetta solo dopo venti squilli… Un capolavoro, C’era una volta in America, uscito nelle sale italiane il 6 luglio 1984. Un Sergio Leone che si apprezza magari non alla prima visione, ma capolavoro è. Una pellicola ingigantita dal genio musicale di Ennio Morricone, in un sodalizio col regista già consacrato dai western della trilogia del dollaro e da quel Clint Eastwood dallo sguardo magnetico e fatale, con o senza cappello.  Un film impreziosito da un cast di attori straordinari (De Niro, James Woods, Joe Pesci, Elizabeth McGovern) e da una colonna sonora suggestiva e incalzante, con anche Yesterday, La gazza ladra di Rossini, Amapola di Joseph La Calle, Summertime di Gershwin, Night and Day di Cole Porter.

La vita, le imprese, le vicissitudini, le tragedie di un piccolo gruppo di gangster di New York, raccontati lungo 40 anni di vita, hanno conquistato cinque Nastri d’Argento e due candidature ai Golden Globes. Racconti e flash back si intrecciano, non di rado attraverso scene tortuose, evocativi silenzi e sguardi perduti, dal tramonto del proibizionismo agli anni Sessanta.

David “Noodles” Aronson (De Niro) è il protagonista, spalleggiato dai suoi compagni di sempre (sono cresciuti insieme nel Lower East Side): Cockeye, Patsy e Max.  “C’era una volta in America” non è un film sui gangster. È un film sulla nostalgia… O almeno così l’ha etichettato la critica dotta. E anche un film sull’amicizia, in primo luogo quella fra Noodles e Max. Sull’amore di Noodles per la bella Deborah, fino allo stupro in una delle scene più atroci della pellicola. Sull’ambizione di quattro giovani, fino alla gloria e all’inevitabile e alla rovina. Sulla fiducia e sul tradimento, sulla morte e sull’oblio.

Tratto dal romanzo autobiografico Mano armata, di Harry Grey, il film ha ottenuto un enorme successo in Europa nella sua edizione originale, della durata di oltre tre ore e mezza, mentre negli Stati Uniti è uscito nelle sale in una versione ridotta ad appena due ore per volontà del produttore, riportando un clamoroso fiasco. In seguito, è diventato un classico con la pubblicazione in dvd dell’edizione integrale.
La grandiosità di C’era una volta in America sta tutta, in realtà, nel  vero protagonista:  il tempo, (o meglio la memoria ed i suoi fantasmi) che si afferma attraverso l’anziano Noodles mentre rievoca in flashback i suoi anni da gangster, il passato e il presente che si intrecciano in un vertiginoso viaggio onirico che comincia e termina all’interno di una fumeria d’oppio.