IL NUMERO

70

Lo si pensava defunto da qualche decennio, perito per mano dei sistemi digitali, e invece no. Ha appena compiuto settant’anni ed è ancora in auge, anzi conosce una nuova giovinezza, ricercato non solo da ex giovani nostalgici ma anche dai millenials, che ne apprezzano il suono imperfetto e gli iniziali fruscii.

L’arzillo settantenne, forever young come Mick Jagger sul palco, è il 45 giri, nato l’1 febbraio 1949 con il primo esemplare pubblicato dalla RCA (per la cronaca, era il dimenticato Texarkana Baby del cantante country Eddy Arnold). Si trattava del “fratellino” del 33 giri, messo in commercio nel 1948 dalla Columbia Records: il singolo estrapolato dall’album. Un’idea commerciale vincente: il 45v era alla portata di tutte le tasche, lanciava il fratello maggiore proponendo due scelte: il lato A e il lato B. Sul successo molto maggiore di alcuni lati B di 33 giri si potrebbe scrivere un saggio sociologico; basti pensare che la popolarissima Piccola Katy dei Pooh era il lato B della sconosciutissima In silenzio. Viceversa, alcuni 45 finirono con l’avere due lati A. In altri casi vi furono successi nati per essere “singoli”, usciti solo in 45 giri e inseriti successivanente in raccolte (tipo Hey Jude dei Beatles, che con la sua lunghezza record – oltre sette minuti – si faticò non poco a inserire su di una facciata e si dovette accorciare il passo tra i solchi).

All’inizio i vinili erano colorati e il colore indicava il genere (verde per il country, rossi per la classica, giallo per i bambini, e così via), poi si scelse il classico nero. Il 45 giri era anche un disco prêt-à-porter perché, oltre che sul mastodontico giradischi casalingo, potevano essere ascoltati nello smart mangiadischi, dotato di maniglia per essere portato in spiaggia, al parco, sul muretto.

Nell’era di Spotify, fa un certo effetto sapere che nel 2017 si sono venduti nel mondo oltre 40 milioni di 45 giri e che la Fimi (la Federazione dell’industria musicale italiana) ha deciso di dedicare loro una specifica classifica settimanale, stravinta sempre dai Pink Floyd.