«Cari lettori, come ogni venerdì, vi aggiorniamo sullo stato della nostra campagna 1000 alberi in 100 giorni.
E come negli ultimi due venerdì, non possiamo che ringraziarvi, onorati di un supporto che non ci aspettavamo così entusiasta e diffuso. A oggi, dopo 15 giorni di campagna, abbiamo già piantato 800 alberi. Bando alle scaramanzie, abbiamo la ragionevole certezza di raggiungere l’obiettivo nei prossimi giorni. E già stiamo pensando a come proseguire, nelle 8 settimane che ci rimangono in vista delle elezioni europee. Qualche idea già ce l’abbiamo. Stay tuned».
Questo è l’incipit della lettera che il direttore responsabile della rivista on line “Linkiesta”, Francesco Cancellato, ha pubblicato ieri (come fa ogni venerdì, dallo scorso 15 marzo quando è partita la campagna 1000 alberi in 100 giorni) per aggiornare lo stato dell’arte. 800 è il numero di alberi piantati in 15 giorni. Sono 53 al giorno, che in 100 giorni, di questo passo, supereranno 5.000.
Insieme a Treedom, una piattaforma web nata in Italia nel 2010 che permette di piantare un albero a distanza e seguirlo online. «Tanto per dare un’idea, negli ultimi dieci anni – spiega Linkiesta – abbiamo perso un’area geografica pari alla superficie di due regioni come la Lombardia e il Piemonte messe assieme. Detta così, è già un problema piuttosto serio. Ancora di più se consideriamo che tra il 2015 e il 2017 le emissioni di anidride carbonica delle foreste – che in teoria dovrebbero bruciare Co2 – sono aumentate del 63% rispetto alla media degli ultimi 14 anni, passando da 3 miliardi di tonnellate metriche a 4,9 ogni anno. Già oggi, se la deforestazione tropicale fosse un Paese – meglio: se le aree deforestate lo fossero – sarebbe il terzo emettitore globale di anidride carbonica, appena dopo gli Stati Uniti e molto più in alto rispetto all’Unione Europea».
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