LA DATA

9 marzo 1562

Il fatto è noto e curioso: a Napoli, il 9 marzo 1562, un’ordinanza vieta di baciarsi in pubblico. Il problema non erano le effusioni che si scambiavano in pubblico due innamorati, cosa probabilmente limitata, nel cinquecento come ai giorni nostri; piuttosto era il tentativo di impedire le aggressioni a sfondo sessuale, evidentemente abbastanza comuni e non coperte dalla legislazione sullo stupro. Per chi contravveniva, era prevista la pena di morte. Per capire davvero le ragioni di questa ordinanza bisognerebbe indagare sui documenti storici: i molti marinai presenti in città erano soliti aggredire tutte le ragazze che incontravano? le donne non riuscivano più a uscire di casa senza che qualcuno mettesse loro le mani addosso?

Come più o meno tutte le donne sanno, ci sono età della vita, ambienti, situazioni in cui è estremamente difficile che non ti rompano le scatole per strada uomini a caso, perfetti sconosciuti che si prendono la libertà di dirti qualcosa, che sia un apprezzamento o una allusione sessuale più o meno pesante, o che ti palpeggiano in situazioni di ressa – la classica mano morta sul bus, tanto per fare un esempio. Ne sa qualcosa l’infermiera che, camminando per strada il 14 agosto 1945, giorno della resa del Giappone e momento conclusivo della seconda guerra mondiale, fu agguantata da un marinaio che la baciò per strada. La foto di quel bacio, pubblicata dalla rivista Life, fece il giro del mondo e divenne il simbolo della gioia per la fine della guerra. Ma non era un’espressione di gioia per lei, che dichiarò: «quell’uomo era molto forte. Io non lo stavo baciando. Fu lui a baciare me». Cambia la visuale, no?

 

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