L’astrazione è il procedimento mentale attraverso il quale si sostituisce un insieme di oggetti con un concetto, più generale, che li descrive in base a proprietà comuni. Per fare un esempio: partendo dall’insieme di tutte le automobili esistenti, si può ricavare il concetto generico di automobile in base alle caratteristiche condivise da tutte le auto.
La parola deriva dal latino abstrahere, che significa scostare, astrarre ed è legata al processo attraverso il quale la mente umana estrae una parte da un tutto che ha percepito visivamente. Ad esempio, la percezione visiva dell’angolo tra il ramo e il tronco di una pianta può diventare la rappresentazione grafica dell’albero.
Il termine assume significati diversi a seconda del campo cui si riferisce, che sia la pittura, la matematica, la filosofia, l’informatica, l’economia, la psicologia. In questo ultimo ambito il procedimento di astrazione avviene ricreando una parte di una cosa già vista, secondo un processo mentale del cervello che parte dai primi mesi di vita. In questa fase, la vista non è ben sviluppata e il bambino produce immagini mentali non definite, ma costituite da una fusione di luci, ombre e forme vagamente geometriche.
In matematica, l’astrazione permette di definire concetti o procedure isolando alcune caratteristiche comuni a più oggetti.
Nell’arte, invece, è riconducibile alla scelta degli artisti di negare la rappresentazione della realtà per esaltare i propri sentimenti attraverso forme, linee e colori.
In filosofia è un metodo logico per ottenere concetti universali, ricavandoli dalla conoscenza sensibile di oggetti particolari, mentre in economia, il denaro è la potenza astratta per eccellenza, l’equivalente universale che permette di scambiare qualsiasi cosa: geniale strumento, che ha permesso la nascita di società e culture complesse. Ma da servo prezioso si è tramutato, quasi senza che ce ne accorgessimo, in padrone e tiranno.
L’astratto che prevale sul concreto e lo governa.