LA PAROLA

Concorso

Dal latino concursum che significa una corsa fatta insieme, la parola concorso si usa prevalentemente per indicare una selezione indetta per assegnare un impiego, un premio, un appalto. Molto usata anche l’accezione concorso come competizione sportiva oppure come selezione di bellezza. Ecco quindi che, dietro questa parola si cela un universo di speranze, sogni e aspettative; chi si prepara a lungo per una prova di questo tipo in ambito lavorativo e si sottopone ad essere esaminato da qualcun altro, non è sempre preparato a ciò che lo aspetta, poiché anche chi esamina è un essere umano e quindi incline ad analisi soggettive. L’importanza è che non si arrivi a quello che è il significato secondario del termine in latino, cioè zuffa; e a volte, per superare brillantemente la prova, servirebbe il concorso divino, tanti sono i fattori in gioco, imponderabili e che non dipendono dalla preparazione del candidato.

Più facile vincere nei concorsi di bellezza, dove il 99 per cento del lavoro lo fa madre natura, meno nelle competizioni sportive dove madre natura deve anche essere sostenuta da sacrifici, allenamenti durissimi, abnegazione e costanza. I grandi campioni dello sport di ieri e di oggi, anche quando sono blasonate stelle miliardarie del firmamento degli sport più popolari, lo sanno bene.

Concorso è anche l’affluenza di molte persone in un unico luogo; può capitare a seguito di un evento, di una manifestazione di protesta o magari durante i saldi, una festa vip cui esserci è un must.
Inoltre si parla di concorso di eventi quando alcune circostanze si presentano insieme, come coincidenze fortuite che danno come risultato fenomeni di grande e grave entità: una guerra, una carestia, ecc.

Si usa l’espressione concorso di colpa in campo giuridico quando un evento dannoso è dovuto anche al soggetto che ha subito il danno. E c’è anche il concorso di idee, regolato da specifiche norme, cui le pubbliche amministrazioni possono ricorrere per acquisire progetti preliminari e idee progettuali, risolutivi di problemi che per la loro natura consentono varie possibilità di impostazione. Alla migliore proposta ideativa spetta un “congruo premio”.