IL NUMERO

112

Fu nel 1972 che la Conferenza Europea delle amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni (CEPT) chiese che tutti gli Stati europei si dotassero di un numero unico per le emergenze: il 112. Perché proprio quei numeri? Per evitare che possano esserci errori digitando tre cifre uguali. In Gran Bretagna, infatti, il 999 fu spesso causa di errori.

Nel 2004, l’Unione europea ha deciso che, entro il 2008, il NUE 112 avrebbe dovuto essere esteso a tutti i Paesi membri dell’UE. Molti paesi a decisione comunitaria approvata (2004) si sono adeguati praticamente subito alla normativa; l’Italia, al contrario, non si è adeguata alla direttiva dell’Unione europea nei tempi previsti e per questo motivo è stata sanzionata dall’UE.

 

La Commissione europea nel 2007 ha infatti presentato ricorso contro la Repubblica Italiana e il 15 gennaio 2009 ha ottenuto la condanna dalla Corte di giustizia dell’Unione europea; i giudici europei hanno infatti riconosciuto l’inconsistenza delle misure sperimentali adottate dall’Italia. Tuttavia la buona volontà del Governo della Repubblica Italiana aveva permesso la sospensione delle sanzioni ma nel dicembre successivo, dato che l’Italia non aveva ancora manifestato segnali, né positivi, né negativi, l’UE ha richiamato nuovamente l’Italia, minacciando sanzioni operosissime.

Nel 2008 solo il 22% della popolazione europea sapeva del largo utilizzo in Europa del numero unico di emergenza. Allo scopo di aumentare la consapevolezza sul 112, nel 2009 la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno firmato una risoluzione che istituì l’11 febbraio (11/2) quale “Giornata europea del 112”.

Nel 2013, già il 27% dei cittadini europei conosceva l’uso diffuso del 112. La percentuale in Italia era del 5%.

A partire dal 2017 anche in molte città italiane viene adottato il numero unico.

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