LA PAROLA

Karma

Karma è una parola sanscrita che può essere tradotta semplicisticamente come agire. In tal senso “azione” è quella indicata nelle filosofie orientali come azione spinta dalla volontà in relazione al principio di causa ed effetto, vincolando gli esseri dotati di intelligenza e capaci di provare emozioni e sensazioni al Samsāra ovvero al ciclo di vita, morte e rinascita.
Il Karma è un concetto centrale nell’Induismo, nel Buddhismo e in altre religioni. Verso il XIX secolo cominciò a diffondersi in occidente sotto la spinta della società Teosofica e attualmente riveste un importanza centrale in numerose discipline New Age. Nella religione induista il Karma si riferisce sia all’attività come agire in senso stretto, sia in tutte le conseguenze derivate dalle azioni che un individuo ha compiuto nel corso delle vite passate.
Il karma è una legge universale di compensazione o espansione.
Ogni uomo è un piccolo universo a sé e, quando due esseri umani entrano in relazione, subentrano meccanismi di collusione e collisione.
Ogni azione compiuta verso l’altro è un modo per entrare nel suo mondo e il seme del suo atto sta nell’intenzionalità.
Questa azione può essere condivisa o respinta dall’altro individuo nell’immediato, ma i frutti dell’intenzionalità si possono cogliere anche dopo molto tempo.
Il karma regolamenta e gestisce le azioni in base al cuore che le accompagna, è il cuore l’elemento di misura.
In alcune raffigurazioni simboliche, gli antichi mostrano una bilancia con da una parte una piuma e dell’altra un cuore.
Un cuore leggero come una piuma, questa è la rappresentazione simbolica di un uomo che prova amore dentro se stesso.
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