LA PAROLA

Kwaussie

È stata scelta come la parola australiana dell’anno per il 2017, dall’Australian National Dictionary Centre: il neologismo kwaussie è una “parola macedonia” composta da kiwi (l’animale simbolo della Nuova Zelanda) e aussie, come gli australiani chiamano se stessi, benché in origine il termine venisse utilizzato per definire solo gli immigrati di origine anglosassone.

Il neologismo, con il quale viene definita una persona con doppia cittadinanza australiana e neozelandese, è balzato agli onori dei social e delle cronache nei giorni scorsi, a seguito delle vicende politiche del vice Primo ministro e leader del National Party australiano, Barnaby Joyce, e di altri quattro senatori che hanno “scoperto” o ammesso di essere, appunto, kwaussies.

La sezione 44 della Costituzione australiana, tra i motivi di ineleggibilità dei propri parlamentari, infatti, prevede anche la doppia cittadinanza. Per questa ragione, lo scorso 27 ottobre, Joyce è stato rimosso dall’incarico dopo che, per sua stessa richiesta, era stata verificata e riscontrata la cittadinanza neozelandese per discendenza. La decisione della Corte ha richiesto un’elezione suppletiva nel collegio del New England, dove Joyce, che nel frattempo ha rinunciato alla cittadinanza neozelandese, si è ripresentato e ha vinto con i due terzi dei voti, confermandosi leader indiscusso del National Party. Dal 6 dicembre ha assunto di nuovo il suo ruolo di Primo ministro.

Una vicenda ingarbugliata, che ha aperto una crisi parlamentare in Australia e sulla quale hanno ironizzato diverse testate giornalistiche anglosassoni, come il prestigioso “The Guardian”, ma che per la risonanza internazionale ha spinto il direttore dell’Australian National Dictionary Center, Amanda Laugesen, a scegliere kwaussie come parola dell’anno.
Tuttavia, il neologismo non è poi così “neo”, perché era già stato utilizzato per la prima volta nel 2002 per un altro personaggio ben più famoso di Barnaby Joyce: l’attore Russel Crowe, nato in Nuova Zelanda, ma da molto tempo residente in Australia. Infatti, «benché resa popolare dalle vicende politiche – ha spiegato Amanda Laugesen – la parola può anche riferirsi a un neozelandese che vive in Australia o, viceversa, a un australiano che vive in Nuova Zelanda».

Probabilmente, la tradizionale e amichevole “rivalità” tra i due Paesi ha giocato un ruolo importante in questa vicenda, che è andata ben oltre l’episodio di costume entro il quale avrebbe potuto essere confinata se non avesse avuto così importanti risvolti politici.

Altri personaggi famosi, per lo più dello spettacolo, hanno la caratteristica di essere kwaussies: oltre a Crowe, anche la star del country Keith Urban, nato in Nuova Zelanda, ma affermato come artista in Australia prima di essere consacrato al successo a Nashville, e la regista Jane Campion, premio Oscar per il film Lezioni di Piano, neozelandese di origine e australiana di elezione.

Nel 2016, l’Australian National Dictionary Centre aveva scelto come termine dell’anno l’espressione “democracy sausage”, in omaggio alla locale tradizione di servire una salsiccia alla brace, con una fetta di pane e salsa di pomodoro a base di cipolla, nelle cabine elettorali di tutto il paese.

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