Da un’idea di Ruth Handler, moglie del cofondatore della Mattel, i celebri stabilimenti americani lanciano una fashion doll destinata a successo planetario: è Barbara Millicent Roberts (dal nome della figlia della coppia, vera ispiratrice dell’idea), al secolo Barbie.
La bambola più venduta al mondo, che vede la luce già adulta, come Atena dalla testa di Giove, vestita di un costume zebrato, i neri capelli raccolti in una lunga coda di cavallo, assiste ben presto ad una copiosa declinazione di attributi ed accessori, ivi compreso il fidanzato Ken, al quale resterà legata per 43 lunghi anni, fino ad una separazione pacifica che nell’aprile 2004 li sorprenderà entrambi giovani e sorridenti, come agli albori del loro amore. I due inossidabili polimeri, dopo un breve flirt di lei con un surfista australiano di nome Blaine, in tutto e per tutto identico al precedente boyfriend, si sono poi rimessi insieme (o meglio diremmo, riaggregati) nel febbraio di due anni dopo e credo che a tutt’oggi vivano felici, finti e contenti. 
Personalmente ricordo di aver posseduto la Barbie-Ginocchia-Snodabili, dalle folte chiome bionde e i graziosi piedini a punta, e nel contempo di aver profondamente invidiato a una delle mie amiche la Barbie-Mani-Vere, dotata di pollice opponibile come ogni primate che si rispetti e magnetico sguardo viola, quest’ultimo di certo ispirato a Liz Taylor.
C’erano poi tutta una serie di gadgets e facilities di cui poteva servirsi la fascinosa e super dinamica creatura: dal camper rosa superaccessoriato completo di veranda al set completo per l’acconciatura, dalla villetta unifamiliare su due piani all’auto sportiva, dallo yacht sempre rigorosamente rosa a una collezione completa di borse e stivali fino al mitico “La reginetta del ballo”. Uscito in prima edizione americana nel lontano 1963, quindi commercializzato nel 1965 anche in Italia, il gioco da tavolo in gran voga fra le bambine degli anni Settanta consisteva in una plancia di gioco, 4 pedine a sagoma di Barbie, 4 svolazzanti abiti da sera, 4 distintivi dei club della scuola (di quei college americani percorsi da vialetti erbosi mai visti qui da noi) e naturalmente 4 fidanzati a scelta fra i più aitanti del suddetto college.
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