ATTUALITÀ DIALOGARE IN PACE IDEE SOLIDARIETÀ VISIONI

La lezione politica delle api

Sul “Corriere della Sera” del 31 Luglio 2018, è apparso un insolito articolo di Susanna Tamaro, dal titolo La lezione politica delle Api, in cui la scrittrice prende spunto dal mondo delle api, appunto, per una riflessione politica.

L’idea è senza dubbio brillante e originale rispetto alle dilaganti analisi politiche fondate su improvvisazioni estemporanee, spesso basate su idee confuse, senza una forza culturale a loro sostegno: mi ha indotto a scrivere alcune riflessioni partendo proprio dallo sciame d’api come metafora di certe tendenze del mondo di oggi. In linea, del resto, con le gioiose passeggiate di Konrad Lorenz e il suo gruppo di oche al seguito, che lo portarono a un nuovo modo di conoscere la realtà.

Scrive Susanna Tamaro: «nel mondo delle api il principio dell’onestà non esiste perché è saggiamente sostituito da quello della realtà. Ogni decisione è presa democraticamente».

Uno sciame d’api si comporta e si organizza secondo principi puramente istintivi e perciò privi di ogni possibilità di elaborazione cognitiva. Scrivere che nel mondo delle api non esiste il principio dell’onestà è una romantica osservazione, in quanto il valore “onestà” non può esistere, semplicemente perché non ci sono gli strumenti che permettono la sua esistenza. Scrivere poi che è «saggiamente sostituito da quello di realtà» è insistere su una visione antropomorfa delle api che non ha nessun riscontro: può un’ape essere “saggia”? Ai lettori l’ardua risposta! L’onestà e la saggezza sono categorie delle comunità umane e, fino al mondo conosciuto a questo momento, solo di esse. Un animale onesto, che significa? Quando il leone insegue la gazzella, è onesto? È saggio? Forse è saggio perché, se non mangia la gazzella, muore di fame… ma credo che la sua saggezza si fermi al problema stomaco e non vada oltre!

Quando poi la Tamaro scrive che «ogni decisione è presa democraticamente», fa un’azzardata asserzione, sostenendo che lo sciame di api sia organizzato in modo che esista la possibilità di “decidere”. Etimologicamente però il verbo decidere porta a concetti come definire, scegliere…: può uno sciame d’api o solamente alcune di esse scegliere, prendere una decisione, cioè “valutare” una situazione?

È innegabile che la decisione di scegliere un luogo piuttosto che un altro dove fondare un nuovo alveare, sembri derivare da una serie di comportamenti che, ripetuti per migliaia di anni, indicano la decisione da prendere. Più che di democrazia sembra dunque un problema di specializzazione, dove le api esploratrici si limitano a fare il loro lavoro: la scelta del luogo adatto.

In realtà è solo un comportamento istintivo il loro, basato sulla ripetizione di un “gesto” valido per lo sciame da migliaia di anni. Può sembrare una “decisione” a noi che realmente possiamo decidere, ma in realtà non lo è: si ripete solo meccanicamente da un tempo immemorabile… e chissà ancora per quanto tempo rappresenterà il nucleo della sopravvivenza dello sciame delle api.

E qui veniamo al punto.

Se di somiglianza fra le comunità umane e lo sciame d’api vogliamo parlare, forse sarebbe ottimale farlo per quanto riguarda la loro ferrea organizzazione intorno all’ape regina e al suo servizio. Che significa? Che tutto lo sciame partecipa in modo meccanico e coatto a sviluppare e mantenere la sopravvivenza dell’ape regina, di fatto il nucleo essenziale e imprescindibile alla sopravvivenza dello sciame stesso. È l’ape più grande dello sciame e a lei è riservata la parte migliore del cibo, la famosa “pappa reale”, delizia della medicina alternativa… Lo sciame dunque vive e lavora solo in funzione della sua sopravvivenza.

Ecco dunque la metafora: ogni epoca ha avuto, nelle democrazie “imperfette”, un’ape regina che ha sedotto e costretto milioni di api operaie a lavorare indefessamente per assicurare a lei il miglior cibo… avendo in ricompensa il cibo peggiore, dopo aver speso una gran fatica. Per non parlare della tragica possibilità di essere trascinate in situazioni drammatiche, sfociate con la loro totale distruzione, come la storia, anche contemporanea, insegna.

Oggi assistiamo a questo stesso fenomeno! Da Trump a Orban a Erdogan a Salvini… questi leader sono come api regine che stanno portando, ancora una volta, lo sciame delle api operaie verso una mera sopravvivenza o verso la loro totale distruzione. Nella realtà, la democrazia, appare come un nome svuotato, almeno finché ogni ape non avrà sviluppato una seria consapevolezza di poter diventare non solo onesta e saggia, ma di poter sviluppare una propria visione, una propria autonomia e diventare soggetto della propria storia, che la porti a vivere pienamente valori profondi quali la dignità, la fratellanza e una visione del bene comune da condividere con le altre api.

È, palesemente, questo un processo che richiede moltissimo tempo e tanta pazienza. L’evoluzione della coscienza umana è molto lenta e fatica ogni giorno a integrare nuovi stimoli, nuove esperienze per allargare il suo spessore, sviluppando qualità più sottili, legate al suo mondo emozionale e spirituale.

Tags