Dal dizionario Treccani, è un sostantivo e aggettivo sia maschile che femminile derivante dal greco κοσμοπολίτης, formato da κόσμος, mondo e πολίτης cittadino. Cosmopolita quindi è una persona che riconosce come propria patria il mondo intero. Lo fu Diogene, che coniò questa parola, e tanti altri dopo di lui.
Un luogo cosmopolita è quello in cui confluiscono diverse culture, etnie e pensieri universali. Una specie animale o una pianta può essere cosmopolita, se è adatta a vivere quasi in ogni luogo della terra. È definita cosmopolita una persona aperta e libera, che non restringe i propri affetti alla propria nazione ma li estende. È una persona piena di conoscenza (perchè senza di essa non si va da nessuna parte), è un viaggiatore e, soprattutto, un sognatore.
Il contrario di cosmopolita è chiuso, ristretto angusto, è una persona che si limita a vivere nel piccolo, che non ha interesse verso gli altri. L’ideale cosmopolita si ritrova nella cultura romana e nei testi illuministi. Diceva Cicerone: «La patria è dovunque vi sia il bene». Io, quattordicenne, vedo nel cosmopolitismo un’opportunità per rendere le nazioni piu legate tra loro, per creare un ponte tra i vari paesi, un collegamento tra le varie culture e per creare una società che abbracci per un interesse comune ogni popolo.
Fonti: Treccani