«Ma dove vanno i marinai con le loro giubbe bianche sempre in cerca di una rissa o di un bazar, ma dove vanno i marinai con le loro facce stanche sempre in cerca di una bimba da baciar. Ma cosa fanno i marinai quando arrivano nel porto, vanno a prendersi l’amore dentro al bar». Cosa di meglio della canzone di Lucio Dalla per introdurre la parola marinaio? C’è solo l’imbarazzo della scelta, magari con un’altra storica canzone, quella di Domenico Modugno: «Marinai donne e guai, quando arriva l’equipaggio vanno tutti all’arrembaggio di ragazze e cabaret». Grande la quantità di letteratura sull’argomento e per questo quasi impossibile da completare. Non c’è che dire, le avventure del marinaio, colui che fa la vita del mare, provocano da sempre grandi emozioni.
Non tutti i marinai sono come quelli che cantavano «quindici uomini sulla cassa del morto e una bottiglia di rum» nell’Isola del tesoro di Robert Louis Stevenson. Non tutti i marinai si trasformano in scrittori di successo, come Martin Eden, il giovane marinaio di Oackland uscito dalla penna di Jack London e di recente reso al cinema magnificamente da Luca Marinelli per la regia di Pietro Marcello. Tra realtà e immaginazione, la lista è lunga.
Joseph Conrad, scrittore anglo-polacco nato nel 1857, è un narratore efficace, proprio in virtù della sua esperienza a bordo delle navi. Lascia la vita di mare nel 1894, a 36 anni, per dedicarsi alla scrittura. Tra i suoi romanzi Lord Jim, Nostromo fino al capolavoro Cuore di tenebra che ha ispirato il film di Francis Ford Coppola Apocalypse Now.
La carrellata prosegue, lungi dall’esaurirsi. Non si può non ricordare Moby Dick di Herman Melville del 1851 e tutti i film che ne sono stati tratti. Sono stati visti e rivisti senza sosta film come Gli ammutinati del Bounty di Lewis Milestone con Marlon Brando e Trevor Howard ispirato alla vera storia dell’ammutinamento del Bounty, avvenuto nel 1789, il più grande atto di sedizione nella storia della marina del Regno Unito. Celeberrimo anche L’ammutinamento del Caine con Humphrey Bogart. È pilastro della storia del cinema Charlot marinaio di Charlie Chaplin del 1915.
Il capitano Nemo di Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne ha accompagnato l’infanzia di generazioni. Sinbad è il personaggio di una leggendaria favola persiana sulle fantastiche avventure di un marinaio che incontra luoghi magici e mostri.
La Ballata del vecchio marinaio, scritta da Samuel Taylor Coleridge nel 1798, riconosciuta come capolavoro della poesia romantica, parla delle vicende di un marinaio colpevole di aver ucciso un albatros, un’azione riconosciuta come foriera di sventure.
Gregorio Fuentes, marinaio cubano morto a 104 anni, fu il comandante del Pilar, la barca a motore di Ernst Hemingway. Ci piace pensare che lo scrittore si sia ispirato a lui per il suo Santiago de Il Vecchio e il mare. Una lettura da raccomandare è Il marinaio di Fernando Pessoa.
Dalla fantasia alla vita quotidiana. Marinaio, una professione dura e spesso pericolosa. È di questi giorni, ad esempio, la notizia che il Tribunale di Taranto ha riconosciuto agli eredi di un marinaio un risarcimento di 200 mila euro per la morte prematura del loro congiunto, decesso provocato dall’amianto della nave. Quasi ogni giorno scorrono in video sul web o in tv le immagini di sconosciuti marinai che mettono a repentaglio la loro vita, pur di salvare quella di chi rischia di morire naufrago in mare nel Mediterraneo.
Le promesse da marinaio sono quelle che non verranno mantenute: la soddisfazione per la cessata burrasca fa loro dimenticare le promesse o i giuramenti fatti al momento del pericolo. Il buon marinaio si conosce nel cattivo tempo, ossia la bravura di una persona si riconosce nelle traversie.