IDEE VISIONI

Se l’aria condizionata producesse acqua anziché sprecare energia

Recuperare acqua dai condizionatori d'aria, raccoglierla incanalando la rugiada in un albero tecnologico, sfruttare addirittura i cartelloni pubblicitari: perché questo pianeta ha tanta sete.

Sono molte le soluzioni che tentano di risolvere le problematiche legate alla scarsità d’acqua, in particolare nei Paesi aridi o dove l’acqua potabile resta un miraggio. L’ultima in ordine cronologico, presentata a Expo Milano 2015, è il sistema “Awa Modula”, in grado di produrre acqua potabile estraendola dall’aria.

Il sistema può essere usato praticamente ovunque, a patto che ci sia energia elettrica disponibile. Utilizza la stessa energia impiegata nel processo di estrazione per produrre aria fresca e riscaldamento. Non viene fatto altro che far passare l’aria attraverso filtri particolari, raffreddarla ed estrarre l’acqua, senza utilizzo di composti chimici e senza produzione di impurità.  Questa tecnologia è in grado di produrre fino a 10 mila litri d’acqua al giorno, utilizzabili non solo per l’alimentazione umana, ma in agricoltura e nell’industria.

Italiana è invece la soluzione proposta dal team di Arturo Vittori, che ha realizzato il prototipo di un sistema per la produzione d’acqua a basso costo e realizzato con materiali naturali come il bambù, canapa e plastiche biodegradabili. La “Warka Tower”, che prende il nome proprio dall’albero tipico delle aree aride dell’Etiopia, raccoglie l’acqua dalla rugiada sfruttando il principio della condensazione, estraendola dalle gocce che si formano sulla struttura della «torre».

Più curiosa la soluzione messa a punto da alcuni ingegneri di Lima: un cartellone pubblicitario che estrae l’acqua sfruttando l’alta umidità relativa della capitale del Perù. Il sistema ha prodotto 9.450 litri di acqua potabile in tre mesi.

Recentemente, l’artista Ap Verheggen, ha proposto invece una soluzione portatile alimentata da energia fotovoltaica, per produrre acqua anche nel deserto: il sole produce energia che viene utilizzata per raffreddare l’aria e raccogliere così l’umidità in essa contenuta. “Waterdrop”, questo il suo nome, sarebbe inoltre dotato di una piccola cisterna dove raccogliere l’acqua così estratta.

Tutte  soluzioni tecnologiche che in un prossimo futuro aiuteranno 800 milioni di persone ad avere accesso all’acqua potabile.

 

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