LA PAROLA

Tetragono

A dispetto della sua etimologia, la parola tetragono ha due funzioni grammaticali diverse, benché usate molto raramente entrambe: sostantivo e aggettivo. Composto dalle parole greche τετρα (tetra, quattro) e γωνος (gonos, angolo), si usa in geometria come sostantivo per definire una figura con quattro vertici, piana (un tetraedro), ma più che altro solida (poliedro), intendendo un cubo o un parallelepipedo. Come aggettivo, viene utilizzato in riferimento a una persona dal carattere solido, costante e ferma nelle proprie convinzioni anche di fronte alle avversità, irremovibile e salda nella difesa delle proprie idee.

I dizionari etimologici fanno risalire questo uso al significato del cubo, simbolo della rigida perfezione terrena, contrapposta a quella celeste rappresentata dal cerchio e dalla sfera. Basti pensare ai cosiddetti “solidi platonici”, tra cui rientra il cubo (Platone, nel Timeo lo collega alla terra). Gli antichi Egizi raffiguravano spesso i Faraoni e le figure divine sedute sui cubi, come simbolo di forza, solidità, equilibrio e perfezione; nella cabala, il Cubo di Metatron è la forma stessa dell’angelo mediatore tra il Bene e il Male. Infine, nella simbologia massonica il cubo rappresenta il lavoro nella sua massima espressione umana e sociale.

Oggi la parola tetragono si usa pochissimo, per lo più in espressioni del genere “è un uomo tetragono”, “ha un carattere tetragono”, “è tetragono ad ogni tentazione”. Può essere tatragona un’idea, quando è ritenuta salda e ben radicata, ma l’uso è confinato per lo più nell’italiano aulico ed elegante. Non è un caso che si debba risalire a Dante e all’incontro con Cacciaguida, cui il divino poeta chiede che cosa gli accadrà in futuro, per trovare questo aggettivo:

«Mentre ch’io era a Virgilio congiunto
su per lo monte che l’anime cura
e discendendo nel mondo defunto,
dette mi fuor di mia vita futura
parole gravi, avvegna ch’io mi senta
ben tetragono ai colpi di ventura» (Par. XVII, vv. 19-24)

Oggi, si usa di più dire “è un uomo quadrato”, piuttosto che tatragono, ma di certo non è la stessa cosa. Nel secondo caso la differenza è fatta dallo spessore, come un quadrato è diverso da un cubo. E la persona tetragona è solida, sì, ma anche di rilievo.

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