È il 12 giugno 1965 quando i Rolling Stones lanciano (I Can’t Get No) Satisfaction, singolo pubblicato in Inghilterra qualche giorno prima. E non c’è forse canzone più nota, resa così riconoscibile dalle cinque note di riff che Keith Richards compose, pare, al risveglio da una sbornia colossale, di getto, per poi tornare a dormire all’istante. Il chitarrista accese un registratore portatile e lo incise su nastro prima di riaddormentarsi. Al risveglio successivo Richards riascoltò il nastro e trovò un paio di minuti di chitarra acustica, seguiti dal rumore del suo russare, fino alla fine del nastro. Quelle cinque note di riff di chitarra leggendarie, pari per notorietà solo a quelle di Smoke on the water dei Deep Purple, sono la colonna portante del brano, e il testo scritto assieme a Mick Jagger è considerato un inno dell’insoddisfazione giovanile e contrario al consumismo. Per le sue esplicite allusioni sessuali la sua diffusione via radio, in Europa, è stata inizialmente ostacolata, non vietandola ma semplicemente non trasmettendola; fortuna che ci pensavano le radio pirata…
Nonostante questo, o forse proprio per questo, Satisfaction fu un successo senza precedenti, che portò il gruppo per la prima volta in vetta alla Billboard Hot 100 per quattro settimane, alla UK Singles Chart per due settimane, in cima alla classifica in Norvegia per cinque settimane, nei Paesi Bassi per otto settimane, in Austria per due settimane ed in Germania per sei settimane. Tant’è che la famosa rivista musicale “Rolling Stone” ha piazzato (I can’t get no) Satisfaction in seconda posizione nella Lista delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi, mentre secondo VH1 è in cima alla classifica delle 100 più grandi canzoni Rock & Roll; nel 2006 è stata anche aggiunta nel National Recording Registry dalla Biblioteca del Congresso.
Molti artisti si sono misurati reinterpretando questa canzone, da Otis Redding ai Devo e Britney Spears; dato che Keith Richards aveva immaginato di eseguire il brano proprio alla Otis Redding, dopo la sua cover gli Stones ne seguirono l’interpretazione per i live successivi.
Reinterpretata in una cover fortemente destrutturata nel 1976 dal gruppo rock d’avanguardia The Residents, (I Can’t Get No) Satisfaction fu poi rivisitata e stravolta anche in una famosissima versione del gruppo new wave statunitense dei Devo, nel 1977. A Mick Jagger piacque molto, e i Devo non ebbero problemi legali a causa delle pesanti modifiche fatte alla canzone.
Satisfaction è la canzone che, a distanza di più di cinquant’anni, non manca mai nei concerti dei Rolling Stones,ed eccola nella versione originale.