LA DATA

14 ottobre 2007

Continuiamo così, facciamoci del male. Ma non ci si può esimere, soprattutto in questo alto luogo di dibattito culturale e giornalistico, dove Antonio Gramsci è primattore, qual è TESSERE. Dunque, alla data del 14 ottobre ritorniamo indietro di una decina d’anni. Gli annali riportano in quel giorno (fausto oppure no, ciascuno che si dica di sinistra lo sa in cuor suo), la «nascita del Partito Democratico, partito politico italiano di centrosinistra». Il PD sorge dalla fusione tra i Democratici di sinistra – DS, eredi del Partito comunista italiano e poi del Partito democratico della sinistra –, la Margherita – erede del Partito popolare italiano e di altre forze riformiste e del cattolicesimo democratico –, e altre formazioni minori, dai Repubblicani europei all’Alleanza riformista.

Walter Veltroni – anch’esso osannato e vituperato al pari della sua creatura – ne fu il primo segretario, con Dario Franceschini vice. Dopo la caduta del governo Prodi (gennaio 2008), alle elezioni di aprile il PD, che aveva deciso di non giungere ad accordi con le forze della sinistra radicale, ottenne il 33,1%.

Nel febbraio 2009 a Veltroni subentrò come segretario lo stesso Franceschini, sostituito dopo le primarie interne dell’ottobre dello stesso anno da Pierluigi Bersani. Il resto è storia ancora più recente. Rifacendosi ai dati della Legislatura corrente, il PD resta il maggior partito italiano per numero di voti e per numero di parlamentari. E anche all’interno del Parlamento europeo rappresenta il primo partito nazionale per numero di parlamentari e per percentuale di voti ottenuti.

E questa è l’oggettività storica. I fatti disgiunti dalle opinioni e dai commenti, raccomanda la prima aurea regola del giornalismo. Questi ultimi, dunque, fateli voi…