LA DATA

21 Febbraio 2014

Il 21 febbraio 2014, in un incidente stradale a Zagarolo (Roma), muore Francesco Di Giacomo, dal 1971 voce solista del Banco del Mutuo Soccorso. È stato definito «la grande voce del progressive italiano, il simbolo di un’epoca aurea del rock italiano».

Era anche un grande esperto di cucina regionale, tanto da tenere dei corsi; aveva avuto esperienze cinematografiche, è apparso, infatti, in quattro lavori di Federico Fellini. Francesco, inconfondibile voce tenorile, aveva studiato da autodidatta ed era autore di gran parte dei testi del gruppo. Grazie a sua madre, che aveva la passione del canto,  iniziò a cantare molto presto. Nel 1971, a 24 anni, partecipò come voce del gruppo Le Esperienze al Secondo Festival Pop di Caracalla a Roma. Di per sé questa partecipazione non era importante, ma fu decisivo l’incontro che avvenne durante quel Festival, perché lì, a Caracalla, partecipava anche un altro gruppo di giovanissimi, di recente formazione, che si chiamava Banco del Mutuo Soccorso.

Epici quegli anni Settanta, in cui il Banco, insieme ad altri gruppi come la Premiata Forneria Marconi, gli Area e le Orme, contribuì in maniera decisiva a una delle rare stagioni in cui la scena rock italiana è riuscita a stare al passo con quella anglosassone. Voce elevata a poesia quella di Francesco Di Giacomo, l’unica possibile per il Banco. Non ce ne poteva essere una diversa ad annunciare, solenne: «Da qui, messere, si domina la valle…Ciò che si vede, è».

È del 1973 l’album capolavoro del progressive italiano: Io sono nato libero sul colpo di Stato che rovesciò il governo di Allende in Cile, avvenuto nel 1973. Un disco che è un inno alla libertà. «E voi donne dallo sguardo altero, bocche come melograno, non piangete perché io sono nato, nato libero, libero, non sprecate per me una messa da requiem, io sono nato libero».