LA DATA

22 ottobre 1964

«Nessun uomo merita di essere consacrato da vivo». Con questa motivazione Jean-Paul-Charles-Aymard Sartre (nato a Parigi nel 1905 e ivi morto nel 1980) ha rifiutato il Premio Nobel per la letteratura, il 22 ottobre del 1964.

Sartre è stato un filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese ed è considerato uno dei più importanti rappresentanti dell’esistenzialismo. L’esistenzialismo afferma il valore intrinseco dell’esistenza umana individuale e collettiva come nucleo di riflessione, ma con Sartre prende la forma di un umanesimo ateo: ogni individuo è libero e responsabile delle sue scelte, ma in sua prospettiva soggettivista.

Nel 1964 il gran rifiuto del Premio Nobel, convinto che solo a posteriori, dopo la morte, è possibile esprimere un giudizio sul valore di un letterato, quando è possibile, cioè, osservare tutta la sua produzione culturale.

Non è stato il Nobel il primo premio rifiutato dal filosofo: nel 1945, infatti, aveva già rifiutato la Legione D’Onore e prima ancora una cattedra al Collegio di Francia. La sua libertà, come persona, ma soprattutto come scrittore, era fondamentale per Sartre, che non riusciva a vedersi come un’istituzione, ma solo come un’entità libera capace di produrre arte e cultura. I mass media assediarono Sartre dopo il rifiuto del Nobel, e il filosofo si rifugiò nella casa di campagna di Hélène, sorella di Simone de Beauvoir.