LA DATA

24 marzo 1944

È il giorno di un massacro. L’eccidio delle Fosse Ardeatine: 335 italiani furono fucilati senza pietà dai nazisti il 24 marzo 1944. Civili, militari, prigionieri politici, ebrei, detenuti comuni vennero trucidati dalle truppe di occupazione tedesca come rappresaglia per l’attentato partigiano di via Rasella, compiuto dalla GAP, in cui rimasero uccisi 33 soldati del reggimento “Bozen” dell’esercito tedesco.

Un massacro efferato, segnato dalla trucida contabilità secondo cui “uccideremo 10 italiani per ogni tedesco colpito”: l’eccidio delle Fosse Ardeatine è l’evento simbolo dell’occupazione tedesca di Roma. Quelle antiche cave sono oggi sacrario-monumento nazionale.

Scolpiti in maniera indelebile nella memoria storica non ci sono solo quei tragici fatti: il massacro e i nomi delle vittime, ma anche i volti dei colpevoli. Herbert Kappler: processato e condannato all’ergastolo da un tribunale italiano, con l’aiuto della moglie riuscì ad evadere dall’ospedale militare del Celio nell’agosto 1977. Si rifugio in Germania dove morì l’anno seguente.

Il suo principale collaboratore fu Erich Priebke, ex capitano delle SS. Venne arrestato, dopo lunghissima latitanza, nel 1995 in Argentina: estradato in Italia fu condannato all’ergastolo. Morirà a Roma l’11 ottobre 2013.

Albert Kesselring, catturato a fine guerra, fu processato e condannato a morte il 6 maggio 1947 da un tribunale militare britannico per crimini di guerra e per l’eccidio delle Fosse Ardeatine. La sentenza fu poi commutata nel carcere a vita. Nel 1952 fu scarcerato per motivi di salute e fece ritorno in Germania. Morì nel 1960 per un attacco cardiaco.

A ricordo delle vittime. Nell’eccidio furono uccise: 154 persone a disposizione dell’Aussenkommando, sotto inchiesta di polizia; 23 in attesa di giudizio del Tribunale militare tedesco; 16 persone già condannate dallo stesso tribunale a pene varianti da 1 a 15 anni; 75 appartenenti alla comunità ebraica romana; 40 persone a disposizione della Questura romana fermate per motivi politici; 10 fermate per motivi di pubblica sicurezza; 10 arrestate nei pressi di via Rasella; una persona già assolta dal Tribunale militare tedesco; tre persone tuttora non identificate.