LA DATA

25 marzo 1960

Nasce il governo Tambroni, il quindicesimo della Repubblica Italiana, uno dei più nefasti. Rimase in carica quattro mesi e un giorno. Monocolore democristiano, passò con il determinante appoggio degli allora missini.

Il governo Tambroni è associato, per chi ha memoria storica, ai fatti di Reggio Emilia. Era il 7 luglio e la Cgil reggiana aveva proclamato uno sciopero cittadino. La prefettura proibì gli assembramenti nei luoghi pubblici e concesse unicamente i 600 posti della Sala Verdi per lo svolgimento del comizio.

Ma il corteo di protesta era composto da circa 20.000 manifestanti. Un gruppo di circa 300 operai delle Officine Meccaniche Reggiane decise quindi di raccogliersi davanti al monumento ai Caduti, cantando canzoni di protesta. La Forze dell’ordine caricarono a freddo e, respinte, impugnarono le armi da fuoco e cominciarono a sparare.
Cinque furono le vittime: Lauro Farioli, 22 anni; Ovidio Franchi (19), Marino Serri, (41); Afro Tondelli (36); Emilio Reverberi (39).

Il giorno seguente, l’8 luglio, a Palermo, durante un corteo di protesta per i fatti di Reggio Emilia, la polizia carica a freddo, i manifestanti reagiscono e la polizia spara, quattro morti e 36 feriti da armi da fuoco; muoiono Giuseppe Malleo, 16 anni raggiunto al torace da una pallottola di moschetto; Andrea Cangitano, 14 anni, ucciso a colpi di mitra; Francesco Vella, 42 anni e Rosa La Barbera, di 53 anni.

Il 19 luglio il governo è costretto a rassegnare le dimissioni, Tambroni si ritira dalla vita politica.

Tags