LA DATA

25 aprile 1974

Ricordiamoci sempre e ripetiamolo all’infinito che una Festa della democrazia è possibile solo quando c’è libertà: e la Liberazione dal nazifascismo, che l’Italia festeggia il 25 aprile, è sicuramente la pagina del nostro paese che meglio rappresenta questa certezza. Ma quest’anno vogliamo ricordare un’altro 25 aprile, quello che liberò il Portogallo attraverso quella che fu chiamata la Rivoluzione dei Garofani. Venne attuata il 25 aprile 1974 dall’ala progressista dell’esercito portoghese contro la dittatura conservatrice e fascista di António de Oliveira Salazar.

La dittatura portoghese traeva origine dal golpe del 28 maggio 1926, che aveva decretato la fine di un breve e turbolento periodo democratico. Nel 1933, con l’approvazione di una nuova Costituzione basata sul corporativismo e sugli ideali fascisti, António de Oliveira Salazar aveva instaurato apertamente il regime dell’Estado Novo. Partito unico era rimasto l’União Nacional (Unione nazionale), di ispirazione nazionalista, corporativa, anti-socialista e fascista.

Durante la Seconda guerra mondiale il Portogallo restò neutrale, e questo gli consentì una relativa crescita economica negli anni Quaranta. Nel 1949 cessò l’isolamento politico del regime, che diventò membro fondatore della NATO, tollerato dagli altri stati membri per via delle posizioni fortemente anticomuniste del suo governo. La libertà politica era fortemente limitata, le elezioni caratterizzate da brogli e altre irregolarità e il regime manteneva uno stretto controllo sulle attività dei cittadini attraverso la polizia politica PIDE (Polícia Internacional e de Defesa do Estado), successivamente divenuta DGS (Direcção-Geral de Segurança), che perseguitava gli oppositori, spesso arbitrariamente arrestati, torturati e uccisi.

Con la morte di Salazar nel 1970, succeduto da Marcelo Caetano, crebbe il malcontento nei confronti del regime, soprattutto nell’ala più di sinistra dell’esercito che si riunì nel Movimento delle Forze Armate (MFA – Movimento das Forças Armadas). Nel marzo del 1974 ci fu un primo tentativo di insurrezione, un mese dopo l’MFA organizzò il colpo di Stato decisivo (appoggiato da gran parte della popolazione) contro il regime, in nome della democrazia, della decolonizzazione e dello sviluppo economico del paese.

Il nome di Rivoluzione dei Garofani (in portoghese Revolução dos Cravos) è stato adottato dal gesto di una donna portoghese, Celeste Caeiro, nei giorni della sommossa, che in una piazza di Lisbona offrì garofani ai soldati da inserire nelle canne dei fucili. I garofani così divennero il simbolo della rivoluzione che, tra l’altro, non fu particolarmente violenta: le vittime uccise dalle forze lealiste al regime furono quattro.

Ricordare il 25 aprile significa affermare il simbolo per tutti i popoli che ancora oggi lottano per la loro liberazione da regimi fascisti in un mondo tutt’altro che pacificato.