LA DATA

27 dicembre 1932

Il Radio City Music Hall di New York ha aperto le sue porte per la prima volta in una piovosa notte d’inverno del 1932, di fronte a uno sceltissimo pubblico; era il 27 dicembre, e il teatro era così bello e innovativo che i giornali scrissero che non aveva nemmeno bisogno di artisti. Per oltre ottant’anni è stato il più grande teatro coperto del mondo. Con i suoi eleganti interni in stile Art Deco e le sue complesse macchine sceniche, questo teatro ha sfidato la tradizione, fissando uno standard per i luoghi di intrattenimento  valido fino ai giorni nostri. In pieno centro a Manhattan, a due passi dal Top of The Rock e dal Rockefeller Center – si trova all’angolo fra la 6th Avenue e la 50th Street – lo si può visitare con un tour guidato ogni giorno, per poi tornarci la sera a godersi uno spettacolo.

Progettato dagli architetti Edward Durell Stone e Donald Deskey, il Radio City Music Hall è nato dalla volontà di John D. Rockefeller Jr, che ingaggiò Samuel “Roxy” Rothafel, il più grande impresario teatrale in circolazione, incaricandolo di immaginare qualcosa che fino a quel momento non esisteva, una nuova idea di teatro e non semplicemente un nuovo edificio: «la più completa struttura tecnica del mondo con un palco girevole, un sipario azionato elettronicamente, 75 tiri per le scenografie, un ciclorama di 36 metri, sistema di amplificazione, sartorie, dormitori per le ballerine, sale prove, un piccolo ospedale, e persino una cisterna e una fontana da poter disporre al centro del palco, il tutto di fronte ad una platea sconfinata di 6.000 posti». Una meraviglia, insomma, nella quale l’architettura della sala principale abbagliava il pubblico, contribuendo a rendere questo luogo la più grande avventura teatrale mai intrapresa al mondo.

Fra le mura della sala si dilatano, a partire dal grande palcoscenico, una serie di semicerchi concentrici in stucco che, grazie a un sipario realizzato con uno speciale tessuto riflettente, ad ogni intervallo o alla fine dello spettacolo, con il riaccendersi o lo spegnersi delle luci, ripropongono albe e tramonti artificiali. Non soltanto un teatro, ma un’esperienza sensoriale con caratteristiche persino troppo avveniristiche per la semplicità degli spettacoli che venivano rappresentati all’epoca. Prima di progettare il Radio City Music Hall, gli architetti intrapresero un viaggio per i teatri d’Europa assieme a Samuel “Roxy” Rothafel, che aveva comunque già le idee chiarissime sull’eccezionalità del suo progetto. Dall’esterno il Radio City Music Hall di New York si riconosce facilmente per le insegne luminose che lo circondano, ma la sua eccezionalità è tutta all’interno: i semicerchi concentrici diventano più sottili via via che si avvicinano al palco, e hanno i colori accesi di un tramonto infuocato. Pare che il modo migliore per apprezzare appieno la spettacolarità degli interni e del palcoscenico sia assistere allo show più famoso del teatro, il Radio City Christmas Spectacular, uno spettacolo che va in scena fra il 20 dicembre e il 6 gennaio; ma il Radio City Music Hall ha visto esibirsi, fra gli altri, artisti di fama mondiale come Lady Gaga, Alanis Morisette, Frank Sinatra, Celine Dion, Ray Charles, BB King, Sting. E la tradizione continua: nel cartellone di marzo 2019, per esempio, ci sono i Massive Attack e Mariah Carey.

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