Il 6 Marzo 1521 Ferdinando Magellano, esploratore portoghese al soldo della corona spagnola, sbarcava sull’isola di Guam e rivendicava il possesso delle future Isole Marianne in nome della Spagna. La spedizione arrivò stremata dal lungo viaggio, ma non abbastanza per non farsi subito conoscere; se fino a quel momento avevano incontrato solo volatili fiduciosi, che l’equipaggio provvide a catturare e mettere in pentola e una fauna rigogliosa, stavolta incontrarono popoli del luogo, che gli andarono incontro con le canoe sorridendo. Appassionatisi ad alcuni oggetti e forniture della barca, gli indigeni cercarono di portarsi via quel che piaceva loro, con grave irritazione di Magellano che ne fece ammazzare una dozzina, e poi sceso a terra con l’equipaggio proseguì l’opera incendiando il villaggio, facendo razzia di animali da cortile e uccidendo altre persone. Insomma, anche lui un tipo rispettoso e amichevole quanto Cortés, con il crocifisso in una mano e il fucile nell’altra. Il suo viaggio di circumnavigazione della Terra era iniziato il 10 agosto 1519 da Siviglia; facevano parte della spedizione 5 navi (oltre alle tre che attraverseranno lo stretto, la San Antonio e la Santiago) con 234 uomini a bordo. Tornarono in 18.
Il Commonwealth delle Isole Marianne Settentrionali ha coniato nel 2004 una moneta da 5 dollari che ricorda la scoperta di Magellano; l’isola di Guam attualmente è abitata da quasi 162 mila abitanti, ha due lingue ufficiali – l’inglese e il chamorro, un idioma a metà fra lo spagnolo e un dialetto austronesiano – e una capitale con un nome strano, Hagåtña. Ferdinando Magellano la scoprì casualmente durante la sua circumnavigazione del globo terrestre, che non terminò perché perse la vita mentre sedava una rivolta nelle Filippine (e noi immaginiamo che chi sedava la rivolta coincidesse con chi l’aveva procurata). L’isola passò così sotto l’amministrazione spagnola (ragione per cui la lingua chamorro è così influenzata dal castigliano), per poi diventare statunitense a seguito della Guerra ispano-americana.