LA DATA

6 ottobre 1889

Dalla disfatta militare (Napoleone III bastonato dai prussiani) e dai colpi della depressione economica, la Francia di fine Ottocento cercò di risollevarsi festeggiando. In piena Belle Époque, con l’Europa che lentamente riprendeva slancio e Parigi al seguito, i francesi cominciarono a riversarsi nei caffè, ai concerti, a teatro, nel cuore di Montmartre e Pigalle.

In questo contesto, il 6 ottobre 1889 aprì le sue porte, per la prima volta, il Moulin Rouge. Il successo fu immediato. Nacque un simbolo. L’idea di due uomini d’affari, Joseph Oller e Charles Zidler, fu geniale: entrambi conoscevano perfettamente i gusti dei parigini e volevano fare di questo quartiere il più grande ritrovo notturno della capitale. I borghesi vi si recavano per passare momenti di gioia con le ragazze, quanto ai pittori e agli scrittori si ritrovavano nell’ambiente esaltante di questi cabaret per lasciarsi ispirare.

Ecco dunque dispiegare le sue attrazioni l’inconfondibile Mulino dalle grandi pale mobili, completamente rosso. All’interno un’immensa pista di danza, con un piccolo palco, e tutt’intorno muri ricoperti di specchi a riflettere ed amplificare i giochi di luce provenienti dal grandi lampadari appesi al soffitto.

Divenne famoso da subito, il Moulin Rouge, perché reclutava le più celebri ballerine dell’epoca. Migliaia di parigini, e non solo, persero il lume della ragione quando le meravigliose ragazze del Mulino cominciarono a volteggiare le gambe in aria con la “Quadrille”, che dette origine alla più celebre danza parigina, il French can-can. Provocante e popolare, il can-can, che molto mostrava e ancor di più faceva intuire e sognare, diventò immortale quando il più grande pittore francese dell’epoca, Henri de Toulouse Lautrec, fece di questo eccitante intreccio di musica e corpi femminili il cuore delle sue opere.

Il XX secolo fu segnato dall’avvento dell’operetta e, successivamente, dalla concorrenza del cinematografo. Ma il Moulin Rouge, già dopo il secondo dopoguerra, riprese il suo posto nell’Olimpo dei divertimenti. Così come oggi resta – per milioni di turisti – meta imprescindibile di pellegrinaggio.