LA DATA

6 settembre 1943

Il 6 settembre 1943 Churchill tiene un discorso all’Università di Harvard dove illustra i progetti della dominazione dei popoli per via linguistica.

In tutta la prima metà del Novecento, la lingua straniera più conosciuta nell’Europa continentale era il francese. Per quanto riguarda in particolare l’Italia, solo nel 1918 vennero istituite cattedre universitarie di inglese e alla stessa data risale la fondazione dell’Istituto britannico di Firenze, che, con la sua biblioteca e i suoi corsi linguistici, divenne ben presto il centro più importante di diffusione appunto della lingua inglese a livello universitario.

A determinare il decisivo sorpasso del francese da parte dell’inglese fu l’esito della seconda guerra mondiale, che comportò la penetrazione della “cultura” angloamericana in tutta l’Europa occidentale. Sir Winston Churchill, in occasione della laurea honoris causa presso l’Università di Harvard, il 6 settembre 1943 dichiarò esplicitamente: «Il potere di dominare la lingua di un popolo offre guadagni di gran lunga superiori che non togliergli province e territori o schiacciarlo con lo sfruttamento. Gl’imperi del futuro sono quelli della mente». Ci ha visto lungo il Sir!! l’imperialismo “per via linguistica”, ossia basato sulla capillare diffusione dell’inglese. Già che c’era, alla fine del suo intervento, propose al governo britannico, di costituire un comitato di ministri per studiare e riferire sull’Inglese Basic (che sta per Britannico Americano Scientifico Internazionale Commerciale).

Forse non è onorevole citare un generale che prestò servizio nell’esercito austriaco poi nella Wehrmacht sotto il comando del maresciallo Erwin Rommel dopo l’Anschluss, e di nuovo nell’esercito austriaco alla fine della seconda guerra mondiale, ma il generale von Lohausen è stato un esperto in geopolitica e così esprime il suo pensiero riguardo al vantaggio che gli Stati Uniti hanno ricavato dall’anglofonia: «È stato uguale per i loro commercianti e per i loro tecnici, per i loro scienziati e i loro scrittori, i loro uomini politici e i loro diplomatici. Più l’inglese è parlato nel mondo, più l’America può avvantaggiarsi della forza creativa straniera, attirando a sé, senza incontrare ostacoli, le idee, gli scritti, le invenzioni altrui. Coloro la cui lingua materna è universale, posseggono un’evidente superiorità. Il finanziamento accordato all’espansione di questa lingua ritorna centuplicato alla sua fonte».

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