LA DATA

9 agosto 1930

Chi non conosce Betty Boop, la bambolina sexy – tubino corto e giarrettiera – che canta con la voce da bambina, uscita il 9 agosto 1930 dalla fantasia di Max Fleischer?

Max arrivò a New York a quattro anni, era nato a Cracovia da una famiglia ebraica tedesca e cominciò a lavorare prestissimo, studiando nel frattempo alle scuole serali; iniziò a disegnare cartoon grazie all’incontro fortuito con John Randolph Bray, uno dei pionieri dell’animazione cinematografica. L’origine è importante, non solo perché è un tipico esempio di self made man americano, che da immigrato povero di famiglia numerosa diventa geniale inventore e pioniere dell’animazione, ma perché anche la famiglia di Betty parla una stranissima lingua, che suona come una specie di tedesco (qui il cartone, dal minuto 1,04 il monologo paterno).

Nel cartoon del 1930 Betty Boop è una barboncina antropomorfa, circondata da altri animali parlanti; perché diventi la formosa fanciulla che conosciamo dovranno passare un paio d’anni. Popeye, personaggio surreale a sua volta, appare grazie a Max Fleischer, e proprio in un cartone di Betty.

A parte le situazioni paradossali che attraversa senza scomporsi, spesso poco rassicuranti per l’infanzia, sarà il sex appeal esplicito di Betty, specialmente nei suoi cartoni con il musicista e cantante Cab Calloway, a dare scandalo nell’America della grande depressione. Fleischer apportò varie modifiche al suo personaggio per renderlo più conforme – via la giarrettiera, via la gonna corta – ma Betty perse buona parte del suo fascino svampito, finendo per piacere sempre meno.

Il personaggio di Betty Boop è ispirato da Helen Kane, cantante newyorchese degli anni Venti che  divenne celebre nel 1928 con la canzone I Wanna Be Loved by You,  cavallo di battaglia anche di Betty e poi di Marilyn Monroe che a Betty si ispira non poco, anche quando interpreta il suo famoso Boop Boop Oop A Doop:

 

 

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