LA PAROLA

Abbindolare

C’è il bandolo, il capo della matassa. E poi c’è il bindolo, l’aspo o arcolaio, il supporto intorno al quale si avvolge il filo per farne un gomitolo. Sarà per questo che bindolo, lo dice l’autorevole Treccani, significa anche «raggiro. Uomo abile nei raggiri, ingannatore, imbroglione». Il termine matassa del resto, si usa come sinonimo di imbroglio. Ecco allora l’origine del verbo abbindolare, letteralmente mettere il filo intorno al bindolo. In senso figurato, raggirare qualcuno, fargli “credere lucciole per lanterne”, approfittare della sua ingenuità per ottenerne il consenso.

L’atto di abbindolare richiede una innata capacità di individuare i punti deboli altrui, per imbastire una sequela di chiacchiere, tali da confondere il malcapitato e portarlo a fare ciò che il bindolo, o abbindolatore, vuole da lui. Vendere un materasso dai meravigliosi poteri terapeutici per l’artrite o l’insonnia, una batteria di pentole che cuociono senz’acqua e senza grassi, promettere amore eterno o un lavoro facile e redditizio, vincere le elezioni programmando meno tasse per tutti, richiede capacità persuasive non indifferenti, una notevole ars oratoria, associata a una innata paraculaggine.

Tant’è, ad esempio, che i soggetti incaricati di abbindolare il pubblico di una televendita o in serate a tema opportunamente organizzate per promuovere mirabolanti prodotti vengono scelti e selezionati con cura. Ma almeno questi lo fanno per mestiere, più vendono più guadagnano.

Poi c’è chi ama abbindolare il prossimo in amore, il seduttore seriale che lo fa per il puro gusto della conquista, il piacione carismatico e manipolatore, un po’ narcisista che nasconde la propria vera personalità per svelarla quando ha raggiunto l’obiettivo, con grave sofferenza della controparte. Di questi soggetti se ne trovano in entrambi i sessi, la fanno quasi sempre franca, almeno fino a che non trovano qualcuno più bravo di loro e finiscono abbindolati. Per contro il fregato è persona in buona fede, forse un po’ credulona, talvolta bacucca per usare una parola cara al dialetto toscano.

Eppure a tutti nella vita capita prima o poi di farsi abbindolare. A chi non è mai successo di comprare una cosa di cui non aveva bisogno scambiando l’acquisto per un affare? C’è qualcuno che una volta nella vita non abbia ceduto alle lusinghe di un affascinante manipolatore/manipolatrice? E che dire dei milioni di italiani che ogni volta credono (e votano) a strepitosi programmi di governo? A questo proposito, «ci siamo fatti abbindolare anche questa volta», ci tocca dire, perché al bindolo non si sfugge e non c’è cura.

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