LA PAROLA

Cellula

Se leggendo “cellula”, il primo pensiero va alla definizione secondo la biologia, cioè come la più piccola unità della materia vivente, tuttavia il sostantivo cellula venne inizialmente usato per indicare piccole cavità che costituiscono, insieme, una struttura più complessa. È il caso di Galileo Galilei per esempio, che nel Dialogo Terzo del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632), descrisse la spugna come una struttura che «nelle sue cavità e cellule contiene aria e acqua». Infatti, nella sua etimologia, cellula deriva dal latino cellŭla, diminutivo di cella, cioè cameretta, celletta o piccolo scompartimento a cui si riferiva il termine prima che la biologia ne prendesse il sopravvento semantico.

Il termine cellula è però ancor oggi ampiamente usato, al di fuori del contesto biologico, in riferimento a “cellula terroristica”, per esempio, per identificare una unità chiusa e autosufficiente facente parte di un’unica struttura con lo stesso scopo funzionale, cioè lo stesso obiettivo: diffondere il terrore con attacchi mirati alla struttura sociale e culturale in cui la “cellula terroristica” è riuscita a infiltrarsi, mimetizzandosi.

Qualunque sia il colore e la cultura, oltre al credo della cosiddetta “cellula terroristica”, il pensiero torna ancora, per similitudine, alla biologia, in cui alla cellula terroristica si finisce per associare la “cellula tumorale” che attacca l’equilibrio, diffondendo il terrore, del sistema di cellule chiamato essere vivente.

La cellula è infatti, essa stessa, il più piccolo sistema vivente, una unità che può vivere e dare vita a un organismo unicellulare, cioè composto da una sola cellula, come alcune alghe, batteri e miceti (funghi), oppure a organismi pluricellulari, composti da più cellule con funzioni, forme, volume e grandezze diverse che, dalle spugne si organizzano in sistemi e organismi complessi come piante, animali, ed esseri umani, maschi e femmine.

Se l’organismo unicellulare più piccolo può avere la dimensione di 300micron, l’organismo cellulare più grande non è l’essere umano, sebbene sia costituito da circa 100.000 miliardi di cellule, ma sembra essere una sequoia che ha un volume di circa 1486 m³ ma un numero imprecisato di cellule.

Tuttavia, è nello sviluppo della vita, animale, vegetale o umana, che si manifesta l’enorme grandezza e potenza della cellula, custode del DNA e quindi di tutte le informazioni necessarie all’organismo cellulare per replicarsi, differenziarsi e specializzarsi, per diventare foglia o corteccia, coda o zampa, cervello o gengiva, permettendo all’organismo di vivere, sentire, comunicare, e replicarsi.

 

Tags