LA PAROLA

Deposito legale

Il deposito legale è l’obbligo di consegna, da parte degli editori o tipografi di una copia delle nuove pubblicazioni editoriali, presso idonee istituzioni culturali competenti, biblioteche nazionali che sono a loro volta obbligate a catalogarle e a conservarle. Un adempimento, stabilito a norma di legge, che riguarda ogni edizione di documenti su qualsiasi supporto, ancor prima che venga distribuito e commercializzato, con il fine istituzionale di conservare la memoria storica della cultura e della vita sociale di un paese, rimanendo così a continua disposizione di tutti.

Strano destino: le prime norme sul deposito legale furono emanate dai sovrani per favorire il controllo della censura sulle pubblicazioni di un paese e l’ironia della storia ha voluto in seguito che uno strumento di potere repressivo e anticulturale fosse destinato a perseguire fini completamente opposti, progressisti e democratici, come quelli di favorire l’accesso alla conoscenza, la libertà d’informazione e la raccolta e conservazione del patrimonio culturale di ogni singola nazione.

Tutto ebbe inizio quando Francesco I, re di Francia, il 28 dicembre 1537 emanò l’ordinanza di Montpellier, con la quale veniva imposto ad ogni tipografo e libraio di consegnare, prima di metterla in vendita, una copia di ogni nuova pubblicazione presso il suo Castello di Blois (foto), al tempo sede della biblioteca reale. La Repubblica di Venezia, per prima in Italia, ne seguì l’esempio, approvando una simile disposizione nel 1603, a favore della Libraria di San Marco, la Biblioteca Marciana. Non passò molto tempo ed anche nel Granducato di Toscana, con un motuproprio di Gian Gastone de Medici nel 1736, fu introdotto l’obbligo di deposito delle pubblicazioni che venivano stampate a Firenze e dal 1743 in tutto il Granducato, per promuovere la costituzione di una “pubblica Libreria”, favorendone in questo modo il costante incremento delle collezioni librarie.

I tempi sono cambiati ed oggi l’obbligo di consegna, per la legge n.106/2004 “Norme relative al deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all’uso pubblico” è ben visto dagli editori, sia come contributo alla formazione dell’archivio nazionale della produzione editoriale, segno dell’identità di ogni paese e a beneficio delle future generazioni, ma anche perché l’indicazione bibliografica che compare nella bibliografia nazionale costituisce una forma di pubblicità indiretta, ne aumenta la visibilità e promozione. …. Ed è anche per questo che i libri di TESSERE sono depositati presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

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