Parola tanto brutta da pronunciarsi quanto orribile da vedersi. Deriva dal latino excrescĕre che significa «crescer fuori», indicando la particella ex questa uscita dai confini, la prominenza da quanto è piano, liscio, levigato. La definizione esatta è «Quanto cresce e sporge sopra una superficie piana» ma genericamente la si impiega per indicare « qualsiasi produzione che cresca sulla superficie della cute o della mucosa nell’organismo animale, o anche sulla superficie delle piante». Qualcosa di anormale, solitamente, un bubbone, o, come suggerisce il vocabolario Treccani dei sinonimi, cicciolo, intumescenza, protuberanza, sporgenza, tumefazione, [detto di nodosità sul fusto di una pianta] nocchio o anche familiarmente bernoccolo, bitorzolo, bozzo. La parola si impiega anche per definire il crescer dell’acqua dei fiumi o torrenti, nei periodi di piena.