LA PAROLA

Eufemismo

Eufemismo, ovvero il trionfo dell’ipocrisia verbale. Colf invece di domestica, non vedente e non udente per cieco e sordo, operatore ecologico per spazzino, lucciola per prostituta, sovrappeso o fuoriforma per grasso, e così via. La parola, dal greco euphemismós, significa letteralmente “usare buone parole” per rendere meno sgradevole un’espressione o un concetto.

L’eufemismo ha quindi sempre a che fare con situazioni poco felici, che si cerca di rendere meno spiacevoli con le parole anche se, ahimè, la sostanza non cambia. Dire “andarsene per sempre” o “passare a miglior vita” non rende meno doloroso il morire. Usare la figura retorica “gemella” chiamata litote, che serve per attenuare un’espressione troppo cruda usando la negazione del suo contrario (“non bellissima” per brutta, “non più giovane” per vecchio, “non simpaticissimo” per antipatico) rende solo apparentemente meno sgradevole il concetto. Un classico esempio di litote è la definizione manzoniana di Don Abbondio, che «non era nato con un cuor di leone» per dire che era un pavido.

Insomma l’eufemismo è un imbellettamento che talvolta, proprio come accade con il trucco troppo pesante, rischia di mettere in maggior rilievo i difetti che si vorrebbero nascondere. Sentirsi dire “non sei una silfide” è meglio di un franco “sei grassa”? “Le comunico la fine della sua collaborazione” fa meno male di un “non abbiamo più bisogno di te”? “Entrare in mobilità” allevia il dramma dell’essere licenziato? “Compiere un gesto autolesionista” spaventa di meno di “suicidarsi”?

I campi semantici dove impazzano gli eufemismi sono quelli che hanno a che fare con i temi meno accettati nella nostra cultura per paura o per vergogna, a cominciare dalla morte e dal sesso: “essere una donna facile”, “essere dell’altra sponda”, “essere un Dongiovanni”, “essere una Maddalena pentita”, ecc. Definire qualcuno “sul viale del tramonto” non lo rende meno vecchio, finito e in disarmo. “Avere un brutto male” non è meno grave di avere un tumore. Perciò, usare parole pietose non attenua le ferite. È solo una convenzione sociale per salvare le apparenze (e forse anche questo è un eufemismo).

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