LA PAROLA

Ferragosto

«Nella Roma deserta di un Ferragosto qualunque…». Così inizia un film mitico del cinema italiano, che molto racconta della nostra storia: Il sorpasso di Dino Risi. Un’ambientazione che descrive perfettamente la realtà delle città italiane nei giorni che precedono e che seguono il giorno clou dell’estate italiana: il deserto. Così, per lo meno, era negli anni Sessanta, quando venne girato il film. Ricordate? Tutto comincia perché Bruno Cortona, il protagonista interpretato da Vittorio Gassman, non riesce a trovare un telefono pubblico e un pacchetto di sigarette la mattina del 15 agosto 1962 nella capitale drogata dal boom economico che permetteva a tutti, o quasi, di godere di un periodo più o meno lungo di vacanza (che forse allora si chiamava ancora villeggiatura…).

Ma lasciamo Gassman e Trintignant a girovagare sulla loro Lancia Aurelia coupé e torniamo ai riti ferragostani. L’origine di questa festa, tipicamente italiana, è antichissima. Oltre duemila anni fa, esattamente nel 18 avanti Cristo (guarda caso, un altro periodo storico che potremmo definire di boom economico, se non altro per la riconquistata pace), l’imperatore Augusto istituì un periodo di vacanza che coincideva con la fine dei lavori agricoli e con il giro di boa della stagione estiva. La parola Ferragosto deriva infatti dalla locuzione latina feriae Augusti, il riposo di Augusto. La magnanimità dell’imperatore (corrispondente alla formula di Giovenale del panem et circenses, per intenderci) aveva esteso il periodo di vacanza a tutti e l’intento promozionale si concretizzava anche in un bonus in denaro che i padroni concedevano ai loro sottoposti andati a omaggiarli portando gli auguri di buone vacanze (usanza che si mantenne per secoli fino a essere resa obbligatoria dallo Stato Pontificio in epoca rinascimentale).

Ai tempi di Augusto il Ferragosto non cadeva però il 15, ma il 1° agosto. Solo successivamente la Chiesa cattolica ne ottenne lo spostamento al 15, giorno in cui festeggia l’Assunzione di Maria. Il giorno di Ferragosto è chiamato, infatti, anche giorno dell’Assunta, e Palio dell’Assunta è denominato quello che si svolge in suo onore ogni anno, il 16 agosto, in piazza del Campo a Siena. Quest’ultima è solo una delle tantissime manifestazioni tra sacro e profano che ricorrono con grande sfarzo e un ricco programma di festeggiamenti (processioni, palî, infiorate,…) in tante località della Penisola in occasione della ricorrenza di mezza estate.

Nata sotto un imperatore, la festa di Ferragosto ebbe la sua consacrazione, in epoca moderna, sotto una dittatura. Fu infatti durante il Ventennio che vennero organizzate dal regime gite popolari, accessibili un po’ a tutti, coincidenti con il 15 agosto o con i giorni vicini (i tradizionali “ponti”, un must dell’italiano medio). Addirittura sotto il fascismo vennero inaugurati i cosiddetti Treni popolari di Ferragosto, un servizio ferroviario potenziato a prezzi scontati che diede il via alle gite nelle città d’arte e nelle località balneari, prodromo di quello che sarebbe diventato il turismo di massa negli anni del boom economico.

Quella che si può considerare la più antica festività italiana è diventata festa nazionale grazie ai concordati tra lo Stato italiano e il Vaticano ed è forse l’unica festa in cui convivono sacro e profano. Il Ferragosto è  considerato il Capodanno dell’estate e, in quanto, tale, si può concludere solo con un’esplosione di fuochi d’artificio. E da domani ci si incammina lentamente verso l’autunno.

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