LA PAROLA

Fiducia


Fiducia: sentimento fugace e fragile come un bicchiere di cristallo, bisognoso di continue cure ed attenzioni.  È qualcosa che, per un solo misero errore, può frantumarsi in mille pezzi, mandando all’aria il lavoro di una vita.

Essa, secondo il vocabolario italiano, è la capacità di credere nella lealtà di una persona fino allo strenuo delle proprie forze. È pensare di poter affidare se stessi agli altri. È credere ciecamente, intensamente, profondamente alle parole di un’altra persona. Non è un sentimento razionale ma è qualcosa che si prova al di là del concatenarsi degli eventi. È un sentimento che può nascere a pelle, improvviso come un lampo, oppure piano piano, lentamente, come un bambino che cresce.

Solo con l’esperienza e cadute fragorose possiamo imparare che la cieca fiducia è un rischio che può essere pagato caro. Non sempre infatti la fiducia viene riposta nelle persone giuste. Amici, coniugi, conoscenti possono tradirci e farci soffrire.

Col tempo comprendiamo che la nostra fiducia deve essere guadagnata ed, in un certo senso, essa diventa una sorta di filtro perché ci spinge a circondarci di certe persone piuttosto che di altre. Essa è alla base di ogni relazione: non c’è amore, non c’è amicizia, non c’è niente senza fiducia. Molte volte però il sentimento offusca la ragione e ci ritroviamo a fidarci di qualcuno a tal punto da non riuscire a “vederlo” e a non capire il male che ci sta facendo.

La perdita di fiducia arriva sempre troppo tardi ed è un’anomalia che può distruggere un equilibrio apparentemente solido e che, spesso, porta ad una rottura definitiva del rapporto o alla ridefinizione di un equilibrio più labile rispetto al precedente. Una persona che si sente tradita e non riesce più a riporre fiducia negli altri, spesso trasferisce questa sfiducia anche nei rapporti successivi tendendo a dare ai nuovi conoscenti meno possibilità. Continuare ad avere fiducia negli altri, dopo essere stati traditi, diventa così una sfida, alle volte quasi impossibile da superare.

Dopo mille cadute ed esperienze difficili, la ragione ci porta a sviluppare un atteggiamento ostile e diffidente verso gli altri, spingendoci a creare una sorta di “scudo”, una barriera quasi insormontabile che non vuole farci soffrire.

È bene sapere però che questo sentimento non è rivolto solo verso gli altri, ma anche verso se stessi, nel momento in cui ci diamo la possibilità di affrontare nuove sfide con sicurezza e tranquillità. Il problema della fiducia è che quando essa si incrina verso gli altri, tende ad avere lo stesso effetto anche su quella che abbiamo verso noi stessi. Così ci perdiamo, diventiamo cupi e tenebrosi, incapaci di vivere la vita come questa merita.

Il mio consiglio spassionato, in questi casi, è di cercare sempre di rialzarsi, di iniziare a pensare un po’ più ai propri interessi e di fare qualcosa di positivo che ci renda consapevoli delle nostre qualità. Solo così saremo pronti per riporre di nuovo la fiducia anche in altre persone.

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