Quando si parla di generazione il pensiero va subito all’accezione sociologica del termine: secondo il vocabolario Treccani, «tutti gli uomini, anche di differente età, che vivono nello spazio di tempo di cui si parla». Vivere le stesse inquietudini, gli stessi cambiamenti culturali, gli stessi avvenimenti storici porta a provare sentimenti di vicinanza, non fisica, ma ideologica.
Nel 1968, una generazione ha avviato una rivoluzione culturale (e non siamo qui a giudicarne gli effetti), ha lottato contro i pregiudizi socio-politici, si è unita in un movimento di massa che accomunava i nati in quegli anni. O ancora la Beat Generation, il movimento giovanile statunitense degli anni Cinquanta, che si espresse in vari ambiti, dall’arte alla letteratura, dalla musica alla poesia. Individui volutamente ribelli, forti della loro gioventù e della loro spregiudicatezza, che volevano protestare contro una società da cui non si sentivano rappresentati.
Trovarsi tutti nella stessa situazione politica, culturale, sociale, sperimentare sulla propria pelle i segni di un tempo in cui a volte si fa fatica a inquadrarsi, condividere le preoccupazioni per il futuro, spesso incerto, rende gli individui molto più che semplici gruppi di persone, li rende, appunto, una generazione.
Con questo termine, però, non si intende solo questo. O almeno non in senso così stretto: si parla di generazioni anche all’interno delle famiglie, “età” che si incontrano (e talvolta scontrano) anche se sono nate a distanza di anni. Basti pensare agli immigrati, i cui figli vengono definiti di seconda generazione, se sono nati nel Paese in cui i genitori hanno deciso di spostarsi, spesso dilaniati da un conflitto interiore tra il legame con le proprie radici e la volontà di sentirsi (oltre che di essere) del tutto cittadini e abitanti del Paese di origine. E anch’essi, a modo loro, sono una generazione.
Si parla di generazione anche in biologia: in questo caso si intende, sempre secondo il vocabolario Treccani, «l’atto del generare, il processo per cui esseri viventi producono esseri viventi della stessa specie e il risultato di tale processo». E quindi c’è la generazione dell’uomo, quella degli animali o quella delle piante.
