LA PAROLA

Dichiarare

Dal latino declarare, rendere chiaro, manifesto, da cui il suo significato principale: esprimere il pensiero chiaramente, cioè in modo non equivoco, con la parola o con lo scritto, benché – come spiega bene il Vocabolario Treccani – molto spesso lo si usi anche per affermare energicamente o con la gravità richiesta dalle circostanze, per notificare a un’autorità, attestare, comunicare una decisione, dare valore giuridico a un fatto, sentenziare.

È un dovere di ogni cittadino dichiarare il proprio reddito al fisco, contravvenendo al quale può finire di essere dichiarato in arresto; con autorevolezza si può dichiarare aperta un’assemblea o dichiarare valido un atto; per paura o per miopia, invece, si può arrivare a dichiarare il falso, mentre nessuna ragione è abbastanza forte da riuscire a spiegare come si possa – ancora! – dichiarare la guerra. D’altro canto è vero che si dichiara pure la pace.

Verbo utilizzato all´infinito in tante circostanze, che divengono ancor più interessanti quando si scopre la forma riflessiva, la quale ha tanto a che fare con un mondo di introspezioni, espressioni e descrizioni del Sé. Dichiararsi colpevole di aver fatto qualcosa o ammettere il proprio coinvolgimento in certi fatti, spesso contro volontà o semplicemente di malavoglia.

Dichiarare il proprio credo, cosa si pensa, da che parte si sta e come si vedono le cose; rendersi palesi, chiari e manifesti. Spesso con coraggio, senza reticenze o timore di scontrarsi con altri, che hanno (dichiarato) vedute diverse.

Dichiarare un sentimento o la propria sessualità, di fronte a persone che spesso non sono pronte per accettare, accogliere e capire. Uscire fuori alla luce e farsi vedere per quelli che si è, dichiarandosi: atto intenso di una portata travolgente, impetuosa ed irresistibilmente affascinante.

Ci si dichiara e si viene dichiarati marito e moglie, proclamando una coppia – convenzionale come comunemente intesa o altrimenti dichiarata – sposi.

Nel 1789, in piena Rivoluzione francese – a cui spesso ci si dimentica dobbiamo molto – belle teste pensanti e illuminate dall’illuminismo redassero la Declaration des Droits de l’Homme et du Citoyens (si presti attenzione a quelle due parole, l’uomo ed il cittadino) e quando passato l’orrore della Seconda guerra mondiale ci si illuse per un attimo che di conflitti, genocidi e bestialità non se ne sarebbero compiuti mai più, un ampio, ma non completo, consesso di Stati raccolti in un Palazzo di vetro, quello delle Nazioni Unite, si dichiararono ben impressi sulla carta nonché urbi et orbi, vale a dire universalmente, insomma «dalle Alpi alle piramidi e dal Manzanarre al Reno», i diritti dell’uomo e l’impegno a rispettarli: era il 10 dicembre del 1948, e nell’anniversario di quel giorno, non a caso, TESSERE ha deciso di presentarsi in pubblico dichiarando la propria esistenza.

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