LA PAROLA

Merde!!!

Sdoganato da un comandante napoleonico e pronunciato alla francese con la “erre” arrotata e senza la “e” finale, il termine coprolalico «Merde!!!», anche nella versione italiana, è diventato di uso comune, come interiezione, elemento di un discorso, epiteto per chi si comporta appunto come una merda, imprecazione, sua vocazione naturale.

Non esistono ambienti corrotti che ne fanno uso esclusivo e spesso arriva sui giornali e in tv. Forse è il termine meno pesante, più naturale, tutti la facciamo, offensivo il giusto o giusto per offendere chi forse è addirittura peggio di una merda. Proprio domenica scorsa, anniversario della marcia su Roma una signora in carne, fascistissima, razzistissima, volgare e ripugnante si è fatta immortalare in fotografia, a Predappio, insieme ad altri prodotti di scarto, con una maglietta nera sulla quale campeggiava una scritta dedicata al parco di divertimenti di Auschwitz. Una vera merda, anzi più merde in una.

Tutt’altra cosa dal celebre motto di Cambronne, dal sen uscito nel corso dell’ultima battaglia napoleonica. L’imperatore, tornato dall’esilio dell’Elba, si trova contro una grande coalizione europea e ricostituisce un esercito intorno alla vecchia guardia. Il 18 giugno 1815, a Waterloo, in Belgio, decide di attaccare per primo per battere le armate anglo-olandesi prima dell’arrivo di quelle prussiane. L’artiglieria francese apre il fuoco con qualche ora di ritardo sui piani, a causa del terreno ancora fangoso per la pioggia. Le cariche della cavalleria si infrangono contro la resistenza dei quadrati inglesi, nel frattempo entra in campo l’armata prussiana, mentre un terzo dell’esercito francese è isolato. Il fianco destro e le spalle dell’armata imperiale sono sommersi dall’irruzione prussiana. Dopo l’ultimo disperato attacco l’esercito francese è distrutto e la battaglia è perduta. Quando gli inglesi gli intimano la resa, Cambronne, comandante della guardia, resosi conto della disfatta, risponde soltanto: “Merde!”.

Io invece dico merda! perché mai nessuno ha vietato queste manifestazioni vietate dalla legge? E’ apologia del fascismo. Loro continuano a esporre lessico fascista, comportamenti fascisti, acquisti fascisti nelle botteghe degli orrori: so che Predappio forse ci campa su queste esecrabili apparizioni, ma la legge è la legge e la merda è la merda. Purtroppo non siamo dalle parti di Cambronne, ma di una pancia, di un’anima nera, brutale, sconfitta ma favorita che si affianca in bella mostra con chi vorrebbe far affogare gli esuli o malmenare i gay e le lesbiche. Merda più merda: vogliamo dire basta?

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