LA PAROLA

Passione

LINA SENSERINI

La radice del sostantivo è la stessa del verbo patire, che resta uguale e con lo stesso significato di soffrire profondamente, sopportare, tanto in italiano che in latino. Dal participio passato latino passus, deriva il sostantivo passio-onis, in italiano passione.

Non ci sono dubbi: l’etimologia come i sinonimi di questo sostantivo, anche quelli suggeriti da Microsoft word, rimandano a dolore, sofferenza, pena, tormento, crepacuore, tribolazione, martirio. Di fronte a questo elenco di parole che richiamano angoscia e strazio il primo significato che viene in mente è legato alla passione di Cristo, alla sofferenza fisica e spirituale dell’estremo sacrificio di Gesù e dei martiri cristiani.

Secondo il vocabolario Treccani, infatti, «il termine passione si contrappone direttamente ad azione, e indica perciò la condizione di passività da parte del soggetto, che si trova sottoposto a un’azione o impressione esterna e ne subisce l’effetto sia nel corpo sia nell’animo». In ogni caso è uno stato di sofferenza e di annichilimento fisico e mentale.

Passione indica anche un sentimento fortissimo e incontrollabile, un momento della vita affettiva dominato da una emozione tanto prepotente da sovrastare la volontà di chi la prova, contro ogni esigenza di razionalità e obiettività. Una passione simile è l’innamoramento violento, quello in cui gli impulsi erotici e sentimentali determinano il comportamento e le scelte. Sono passioni anche l’odio e la gelosia che possono spingere, e lo fanno continuamente, a compiere azioni a volte irrimediabili e da cui non ci sono vie d’uscita. Si usano, in questo caso, le espressioni “essere schiavo della passione”, “nutrire un’insana passione”, “bruciare di passione”.

Fortunatamente, non ci sono solo le passioni violente per le persone, ma anche il trasporto e l’interesse totale per un’idea. In politica, ad esempio, l’attaccamento a un’opinione può essere sia l’impegno appassionato, visto quindi in senso positivo, che la mancanza, in negativo, del necessario distacco che consente una visione critica.

Se al sostantivo si toglie la carica passionale, appunto, il significato si smorza in senso positivo e diventa curiosità, interesse, dedizione: la passione per lo sport ad esempio, per la musica, per la lettura, per un hobby, per i viaggi.

Dal sostantivo, derivano gli aggettivi passionale, che indica una persona capace di infervorarsi rapidamente, un impulsivo, che vive le situazioni in modo irrazionale e istintivo; appassionato, che deriva dal verso appassionarsi,  riferito a persona che si dedica a qualcosa con dedizione e interesse.

Non poteva mancare da questo elenco, l’aggettivo femminile pasionaria, con il quale viene indicata una donna totalmente impegnata in attività politiche e in battaglie ideologiche che comportano l’irriducibile attaccamento ai propri ideali. La Pasionara per eccellenza è Dolores Ibàrruri, attivista e antifascista spagnola, cui è attribuita la celebre frase: «È preferibile morire in piedi che vivere in ginocchio».