In diritto privato, spiega il vocabolario Treccani, il riscatto è la «liberazione da un obbligo contrattuale attuata mediante il pagamento di una somma o la rinuncia a una parte dei propri diritti». Così, per esempio, si riscatta un prestito estinguendolo «prima della scadenza fissata, […] mediante pagamento anticipato» o l’assicurazione sulla vita rinunciando al capitale assicurato, o a parte di esso, al momento del decesso con una liquidazione immediata. Si riscatta una casa svincolandola dalle ipoteche o altri oneri gravanti su quel bene. Nell’uso amministrativo è invalso l’uso della parola riscatto per indicare il riconoscimento della validità della laurea o degli anni di servizio militare ai fini della pensione o dell’indennità di buonuscita, richiesto da un dipendente.
Tutto questo perché il riscatto deriva dal verbo riscattare che in latino era reexcaptare: il verbo captare “afferrare, prendere”, preceduto dai prefissi re-, “di nuovo” e ex– “da”; dando così il senso di questo recupero di qualcosa che era già originariamente proprio.
Perciò il significato rimasto in italiano al verbo è quello di liberare una persona che sia caduta in potere di altri, pagandone il prezzo stabilito: i prigionieri di guerra, uno schiavo, un membro della famiglia rapito dai banditi che chiedono appunto, per liberarlo, dei soldi in cambio, o il pagamento di un qualche altro prezzo: per esempio, le Brigate Rosse durante il caso Moro, che lo Stato scendesse a patti con esse, le legittimasse come un soggetto politico con il quale trattare.
La parola conserva belle sfumature proprio per questo fatto di riportare a una condizione di libertà che esisteva precedentemente e in qualche maniera è stata sottratta. Ed ecco che si lotta per il riscatto del proprio paese dalla dominazione straniera o per il riscatto degli oppressi.
Ancor più bello è che il verbo possa essere usato in senso riflessivo: riscattarsi. Lo si impiega in senso morale, per liberarsi dal disonore, dall’infamia, o per riprendersi dopo un iniziale cedimento, per ripartire dopo una caduta, per compensare un difetto. Studiando, si dice, ci si riscatta dalla propria ignoranza.
